venerdì, Aprile 19, 2024
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I disabili dell’Aidm scrivono a Brancher per bloccare la gestione mista voluta da Venezia e il restauro di un solo padiglione. Medici e pazienti determinati a chiedere il ripristino di tutti i servizi e il reintegro del personale

«Subito il recupero di tutto il centro specializzato»

«La Regione abbandoni l’idea della gestione mista, affidi a un privato la gestione dell’ospedale, che l’Inail dovrà acquistare e ristrutturare per intero. Nel frattempo, l’Ulss 22 di Bussolengo ripristini tutte le attività mediche e sostituisca il personale mancante, trasferito o licenziatosi». Non FA sconti a nessuno Roberto Bassi, il presidente dell’Aidm (associazione interregionale dei disabili motori) nel formulare per iscritto le richieste e i problemi dell’unica struttura sanitaria pubblica dell’alto Garda veronese. Il documento è stato consegnato alcuni giorni fa alla segreteria del sottosegretario alle riforme istituzionali, onorevole Aldo Brancher. Di concerto con i medici dell’ospedale e con l’amministrazione comunale di Malcesine, vincitrice, assieme a Brenzone, del ricorso al Tar contro la Regione che nel 2002 voleva chiudere la struttura, ora Bassi fa il punto sulla situazione. In pratica, dopo la riunione a porte chiuse nella quale, assieme ai medici, aveva lamentato carenze direttamente a Brancher, Bassi ha consegnato le «richieste di ordine immobiliare e gestionale». In pratica, alla luce del progetto dell’Ulss 22, Bassi aveva chiesto di «sospendere temporaneamente le trattative di vendita all’Inail, in attesa di ottenere le garanzie che l’ospedale venga ristrutturato per intero». La richiesta era parsa opportuna perfino a Brancher, promotore della vendita all’Inail. Tanto che, come hanno riferito i presenti, lui stesso si sarebbe impegnato a fare chiarezza sulla vicenda del progetto relativo al solo padiglione B. «Rilevato che il padiglione B è stato ristrutturato quasi totalmente e che nulla si dice sul destino del padiglione A», fanno sapere i disabili, «chiediamo garanzie sulla ristrutturazione anche di quest’ultimo per non sprecare i soldi dell’Inail. I sette milioni che l’ente dovrà impiegare per ristrutturare l’intero complesso dovranno essere usati coinvolgendo anche il privato, che poi gestirà l’ospedale. Solo così si potrà creare una struttura con le caratteristiche necessarie alle peculiarità dei pazienti cui l’ospedale è destinato, e cioè prevalentemente a persone con problemi ortopedici, ammalati da riabilitare, e pazienti con gli esiti tardivi della poliomielite». I disabili chiedono: «la Regione abbandoni l’idea di una gestione mista in cui al privato andrebbe solo il 49 per cento delle quote e per un periodo di tempo di soli tre anni più tre». Meglio allora affidare la struttura, «con massima urgenza, interamente a un partner privato, da individuare attraverso un bando di concorso, e per un lasso di tempo che incentivi gli investimenti. Alla Regione il compito di eseguire controlli». Infine un punto che sta avvilendo medici e infermieri: l’impossibilità di «andare avanti così per la mancata sostituzione di medici, infermieri e terapisti, licenziatisi o trasferitisi per il clima di incertezza sull’ospedale», e la «mancata attivazione della consulenza neurofisiologica, indispensabile», come avevano ricordato nelle due ultime riunioni, sia il primario della riabilitazione, Bruno Danzi, che il medico Millo Martini. Ma non è tutto. Bassi ha chiesto anche all’Ulss 22 di «eseguire i lavori, già autorizzati e finanziati ma da anni bloccati, relativi agli ascensori, alle scale antincendio, alla viabilità interna e ai parcheggi dell’ospedale». Insomma: disabili e medici vogliono un segnale concreto da parte della Ulss 22 e della Regione perché vengano ripristinate le attività dell’ospedale antecedenti alla delibera del novembre 2002, e l’attivazione della consulenza per la quale la divisione di neurologia di Borgo Roma da tempo avrebbe già concesso l’assenso. Ad Aldo Brancher ora il compito di dare seguito alle ragioni dei disabili e dei medici. Il sottosegretario, attraverso un suo collaboratore, ha fatto sapere che «parlerà non appena otterrà le risposte dagli enti coinvolti», e ha ribadito che nella trattativa con l’Inail «non sussiste alcun problema». Resta da capire se Ulss 22 e Regione «smetteranno di fare orecchie da mercante», come hanno concluso dall’ospedale, anche alla luce delle interrogazioni fatte sia dal deputato trentino Luigi Olivieri, sia dai consiglieri regionali di opposizione, i Democratici di Sinistra Welponer e Marchese; sia da quattro esponenti della maggioranza, primo firmatario Paolo Ceroni di Alleanza nazionale, ma sottoscritta anche da Leonardo Padrin, presidente della commissione sanità ed appartenente a Forza Italia, oltre che dai due dell’Udc, Onorio De Boni ed Iles Braghetto.

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