sabato, Aprile 20, 2024
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Una situazione diametralmente opposta anche se ad accelerare il potenziamento ci volle una disgrazia, avvenuta nel 1998. L’Arma e la Finanza, ma anche Polizia di Stato e Guardia costiera vigilano sul bacino benacense

Sul Garda un’autentica flotta

Se il lago d’Iseo lamenta d’essere trascurato sul versante di sicurezza e controlli, il fratello più grande, il lago di Garda, sei volte l’estensione del Sebino, sta sicuramente meglio in fatto di pronto intervento e sicurezza della navigazione. È vero che il flusso turistico sul Benaco è imponente, tanto da renderlo una delle mete turistiche più significative del Belpaese. Ma il divario è ugualemente notevole, e forse il lago d’Iseo qualche ragione per lamentarsi in fondo ce l’ha. SUL LAGO di Garda (fonte: Comunità del Garda, 2009) i Carabinieri hanno mezzi navali a Desenzano, Salò, Riva e Peschiera, la Polizia di Stato a Peschiera e Riva, la Guardia di Finanza a Salò (ed una in arrivo a Desenzano), i Vigili del Fuoco a Desenzano, Salò, Bardolino, Torri del Benaco e Riva e, infine, la Guardia Costiera a Salò e Gargnano. A questa autentica flotta che solca, chi nella stagione estiva, chi nei fine settimana e chi, come la Guardia Costiera 24 ore su 24 in 365 giorni l’anno, si deve aggiungere quella delle associazioni di volontariato: i Volontari del Garda hanno un’imbarcazione a Salò, la Croce Rossa a Sirmione e Bardolino, i Volontari di Tremosine in loco e il Servizio di salvamento a Malcesine. C’è poi la Polizia urbana di Sirmione che, di recente, ha messo in acqua un’idromoto che fa servizio di vigilanza lungo il litorale. Eppure, appena dieci anni fa di questi mezzi ce n’erano in servizio neanche un terzo. Nell’agosto 1998, però, a scuotere le coscienze e il lassismo delle istituzioni preposte, fu la tragedia di una famigliola scozzese che, noleggiato un motoscafo a Limone, fu travolta da un improvviso nubifragio che s’abbattè sul lago. Morirono in tre. Seguirono polemiche e proteste, molti si chiesero se il Garda potesse essere considerato un lago davvero sicuro dopo che una famiglia di turisti rimasta aggrappata ad una barca rovesciata per metà pomeriggio ed un’intera notte, venne soccorsa, ormai troppo tardi, solo il mattino seguente dal battello spazzino nel golfo di Desenzano, senza più tre dei suoi naufraghi. LA COMUNITÀ del Garda, a quel tempo presieduta da Adelio Zanelli, promosse un giro di incontri a Roma con il dirigente Olivia Postorino, l’allora capo dell’Ispettorato di Porto, Edoardo Gavazzi e funzionari del ministro Tiziano Treu. Il risultato fu che Treu mandò un presidio della Guardia Costiera di Venezia per tre mesi l’anno a Gargnano, Nel 2006, ministro Bianchi (governo Prodi), la presenza della Guardia costiera divenne permanente, con compiti di coordinamento dei mezzi delle forze dell’ordine con una centrale operativa e due sos telefonici 1530 e 21300. La macchina dei soccorsi può ora contare su una flotta adeguata alle esigenze di sicurezza per turisti e abitanti delle sponde gardesane. Le imbarcazione di carabinieri o della Guardia costiera sono diventate nel tempo un punto di riferimento per chiunque «utilizzi» il lago, scongiurando tragedie simili a quella del 1998.

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