giovedì, Aprile 25, 2024
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L'associazione, fondata cinque anni fa nel Basso Sarca, conta oggi 80 soci. Ma potrebbero essere di più. Nella Banca del Tempo il patrimonio è lo scambio di saperi

Sul tuo conto corrente? Ore preziose

Si fa un gran parlare di qualità della vita, ma chissà perché molti trascurano uno dei modi più semplici e diretti per migliorarla: la riscoperta degli altri e di se stessi. La Banca del Tempo, un’associazione che più di altre vive di relazioni umane, è una sorta di cartina tornasole, perché il numero dei suoi soci in genere è direttamente proporzionale alla vivacità del tessuto sociale in cui opera. Anche nel Basso Sarca c’è la Banca del Tempo, l’hanno fondata cinque anni fa 35 persone. Oggi i soci sono raddoppiati, ma potrebbero essere molti di più, se solo la gente si decidesse ad uscire dal guscio.«Ognuno di noi – dice Carla Passerini, presidente dell’associazione – ha in sè un grande potenziale che spesso non ha la possibilità di esprimere. La Banca del Tempo aiuta a tirarlo fuori, a valorizzare ciò che di meglio sappiamo fare. La nostra ricchezza sono le abilità, le conoscenze, le capacità di ciascun socio. Mettendole a disposizione degli altri attraverso il meccanismo dello scambio alla pari, creiamo non solo una rete di solidarietà fra i soci, ma rinfranchiamo anche l’autostima. Tutto questo però diventa difficile quando le persone non si conoscono abbastanza da fidarsi l’una dell’altra. Ecco perché insisto nel dire che bisognerebbe partecipare di più alle attività del gruppo, agli incontri mensili, alla vita sociale in genere».Ma perché uno dovrebbe aderire alla Banca del Tempo? «Per cento ragioni – risponde Luca Gelmi, il vicepresidente – perché cento sono i saperi che la Banca mette a disposizione. Abbiamo soci che offrono il loro tempo per insegnarti a fare fotografie, a ricamare, sciare o per aiutare tuo figlio a recuperare in matematica; altri che aggiustano la bicicletta o il rubinetto che perde, altri ancora che ti accompagnano al cinema o che al posto tuo fanno la fila alla posta o sbrigano una pratica in comune. La Banca organizza lo scambio di prestazioni, che sempre, di qualunque natura e qualità esse siano, vengono calcolate in tempo. Le due ore che un socio impiega, tanto per fare un esempio, a tagliare l’erba del tuo giardino, saranno accreditate sul suo «conto corrente». Potrai essere tu stesso, oppure un altro socio che è in debito e che ha l’abilità o la disponibilità necessaria, a restituirgliele cucinando per lui una torta o badando al suo cane mentre è in vacanza».La Banca del Tempo, aggiunge Carla Passerini, non è altro che un modo per riscoprire valori tradizionali e riattivare i rapporti di buon vicinato che un tempo si stabilivano spontaneamente nei paesi. «Solo che il nostro sistema garantisce reciprocità e parità. Per essere più chiari, la nostra non è un’associazione di volontariato, perché ciò che dai prima o poi, quando ne hai bisogno e in forme diverse, ti verrà certamente restituito. Non è detto poi che lo scambio avvenga solo tra due soci. Sono diverse le attività collettive della Banca. Abbiamo organizzato molti incontri ed anche corsi sugli argomenti più disparati, e devo dire che la partecipazione non è mancata, anzi. E le gite? Anche una gran bella esperienza, resa possibile grazie ad una socia che conosce benissimo la nostra zona ed i suoi angoli meno noti ma comunque incantevoli. Quando aderisci a una Banca del Tempo – conclude Carla Passerini – lo fai in genere perché credi possa tornarti utile. Se poi ci rimani non è solo per questo motivo, ma anche perché valorizzi le tue risorse, i tuoi saperi, perché ti gratifica. Infine perché ti permette di scoprire il meglio degli altri».

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