giovedì, Aprile 25, 2024
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La copertura sarà ultimata entro fine mese dopo il caldo estivo che ha costretto a sospendere il cantiere Però mancano ancora i soldi per fare i pavimenti e arredare le sale

Sulla Dogana rispunta il tetto

Dopo un corposo intervento per far decollare il primo stralcio, la Fondazione Cariverona è pronta a far decollare il secondo stralcio dei lavori, per cercare di chiudere definitivamente il progetto di restauro conservativo della Dogana Veneta. Per la cronaca, è giusto ricordare che la Fondazione Cariverona ha elargito il primo e decisivo contributo a valere sul primo stralcio dei lavori per un miliardo di vecchie lire. Ora si sta accingendo al secondo intervento finanziario, che dovrebbe euro più euro meno essere dello stesso peso, proprio quale segno di sostegno importante per il recupero di uno dei più bei monumenti ubicati sulla riviera veronese del lago di Garda. «Siamo estremamente soddisfatti di questo nuovo impulso finanziario che la fondazione Cariverona sta riservando al nostro Comune attraverso l’iniezione di nuova linfa per la Dogana», commenta soddisfatto il sindaco, Renzo Franceschini, «È il segno di una grande attenzione per il recupero di storia, tradizioni, monumenti e bellezze del territorio. Noi come amministrazione lo accompagneremo con del nostro». E il primo cittadino specifica meglio: «Ovvero, con disponibilità di bilancio già a suo tempo impegnate con il piano finanziario previsionale triennale assunto nei passati esercizi finanziari, quando il sottoscritto era assessore al bilancio. Si tratta della cifra, all’epoca espressa ancora in lire, di 800 milioni». Per fare il punto sul corso dei lavori, relativi al primo stralcio, abbiamo sentito l’assessore al patrimonio Fabio Marinoni. «Entro la fine di settembre sarà completato il primo stralcio, vale a dire la definitiva posa dei coppi», dichiara Marinoni, «che hanno subito il ritardo di circa due mesi a causa del fortissimo caldo di questa estate che ha costretto a interrompere il cantiere. Era impossibile rimanere sul tetto infuocato della Dogana in questi mesi passati. I lavori sono stati sospesi. Ora sono ripresi con lena con l’assicurazione da parte dell’ impresa di concluderli entro fine mese». In questi giorni sono in corso gli interventi di impregnatura dei travi lignei portanti. Successivamente saranno collocate le perlinature, le guaine isolanti ed infine verranno posati i coppi. I coppi del tetto torneranno ad essere quelli rimossi in precedenza. Verranno quindi riutilizzati i coppi antichi, molti dei quali risalenti ai secoli scorsi, proprio per rispondere alle esigenze di recupero prezioso del patrimonio in stretta sintonia con i dettami della Soprintendenza ai beni ambientali di Verona. «Sono in corso a cura dell’ufficio tecnico», spiega ancora l’assessore Fabio Marinoni, «alcune finiture. Non tutto quindi è concluso». I finanziamenti già previsti, tuttavia, non saranno sufficienti probabilmente a portare a termine il secondo e ultimo stralcio dei lavori, fondamentale per rendere utilizzabile gli spazi della Dogana veneta. Si tratta infatti di realizzare i servizi igienici e di pavimentare tutti gli interni, manca inoltre tutto l’arredo, indispensabile per realizzare sale conferenze. Il sindaco Renzo Franceschini però è fiducioso. Rientra infatti tra le possibilità un contributo per ora non meglio quantificato da parte della Regione Veneto.

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