venerdì, Aprile 19, 2024
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Il ricordo commosso del ministro per il figlio. La biblioteca, in via Fantoni, intitolata a Marzio Tremaglia

Taglio del nastro per il centro studi Rsi

Ieri mattina, a Salò, è stata inaugurata la biblioteca del «Centro studi e documentazione sul periodo storico della Rsi», in via Fantoni. Il presidente Roberto Chiarini l’ha intitolata a Marzio Tremaglia, l’assessore regionale prematuramente scomparso: un omaggio per il contributo profuso nella fase di costituzione. Tra i presenti suo papà, il ministro Mirko Tremaglia. Dopo il saluto del sindaco Giampiero Cipani, Chiarini ha affermato di non voler «togliere meriti ai tanti che si sono prodigati». Poi ha letto un messaggio del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e citato una frase di Margherita Yourcenar, tratta da «Le memorie di Adriano»: fondare una biblioteca è come costruire un granaio pubblico. «Diffondere l’idea della comprensione è un compito fondamentale delle istituzioni – ha scritto Formigoni -, e vale per tutti i periodi, anche per la Repubblica sociale italiana di Benito Mussolini, della cui fine ricorre il 60° anniversario. Marzio, uomo di profonda cultura, fu con me fin dal ’95: una stagione fatta di passione e di lavoro. Per il Centro studi stanziò 260 milioni di vecchie lire, ed acquistò i fondi Susmel e Graziani, ora consultabili in modo analitico». Viviana Beccalossi, numero 2 al Pirellone, ha detto che «il Centro studi aveva bisogno di un’anima (la biblioteca) e di un angelo, Marzio. Abbiamo creduto nel suo sogno. E la Regione farà la sua parte per quanto riguarda il sostegno e i finanziamenti. Oggi non occorre rivendicare, ma studiare. Marzio era un uomo orgogliosamente di parte, ma con un profondo rispetto nei confronti di tutti. Questa iniziativa è stata contestata. Ma chi non ha conoscenza del passato non può avere speranze per il futuro. L’amministrazione comunale di Predappio, da sempre di sinistra, considera come tesori i luoghi della memoria, anche per motivi turistici. Perchè no Salò? Non occorre restaurare, ma ricordare un determinato periodo storico. Io ritengo che la pianta della tolleranza passi attraverso biblioteche come questa, e mi auguro che da qui transitino uomini di cultura, di tutte le parti». Sono poi intervenuti il presidente della Provincia, Alberto Cavalli, e l’onorevole Saglia («spero che, in Parlamento, si possa riconoscere il Centro studi a livello legislativo»). Scoperta la lapide dedicata allo scomparso, i presenti si sono trasferiti all’interno della sala «del caminetto». Mirko Tremaglia ha ripercorso alcuni momenti vissuti col figlio: «Mi è difficile prendere la parola – ha affermato -. E’ un’ emozione. Il giorno in cui sono diventato ministro, nel giurare davanti al capo dello Stato, ho dedicato quell’evento eccezionale a Marzio. Una giornalista scrisse: nel ’43 Mirko giurò per Salò (c’erano di mezzo gli ideali), ora per la Repubblica, indicando il cielo con la mano. Il gesto di un padre antico, che piange il figlio, ma tira dritto. Io avrei voluto passare il testimone a Marzio, invece è successo il contrario». Tremaglia ha poi rammentato di avere cambiato per due volte la Costituzione, facendo approvare il voto a milioni di italiani all’estero. Terminata la cerimonia, all’hotel Bellerive è stato presentato «Le fonti per la storia della Rsi», edito dalla casa editrice Marsilio di Venezia. Il volume, curato dal soprintendente dell’Archivio centrale di Stato, Aldo Ricci, raccoglie gli atti del convegno tenuto a Salò nel novembre 2003.

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