venerdì, Aprile 19, 2024
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Otto anni di lavori sono incompatibili con l’esistenza dell’autostrada

TAV – Zona Frassino

Il territorio del basso Garda è uno di quelli maggiormente colpiti dal tracciato dell’Alta velocità; sono numerosi, infatti, i punti critici: distruzione di un terzo della produzione del vino Lugana doc; passaggio in galleria davanti al cinqucentesco santuario del Frassino; attraversamento del sito di interesse comunitario (Sic) del laghetto del Frassino; il ponte sul fiume Mincio. Una situazione talmente delicata, da essere stata evidenziata anche da una relazione tecnica della Società autostrade, che in uno studio ha sottolineato, oltre a una serie di cavalcavia da demolire e ricostruire in sede diversa, decine di criticità nella sola convivenza tra il cantiere per l’Alta velocità — otto anni la durata prevista — e la semplice manutenzione del tratto autostradale. «Siamo assolutamente contrari a questa linea ferroviaria», ribadisce a Desenzano Gabriele Lovisetto, del Comitato promotore del Parco delle colline moreniche, «ma se proprio deve essere realizzata, allora meglio che il tracciato venga spostato a sud dell’anfiteatro morenico, con effetti meno devastanti». Ma l’indicazione non è condivisa da tutti i partecipanti all’incontro. «Dire che passi più a sud è già concedere uno spiraglio alla Tav», afferma un rappresentante dei Comitati veronesi, «credo, invece, che sarebbe più giusto essere tutti compatti nel dire che l’alta velocità non deve essere fatta. Bisogna puntare a che si scelga di ammodernare la rete ferroviaria esistente. È di questo che c’è bisogno: potersi spostare agevolmente e in sicurezza da una parte all’altra d’Italia potrà, questo sì, incidere nella riduzione del traffico su ruote».

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