Il progetto, da cima Zette a Campoverde, risale al 1984. Rassicurazioni dell’Anas per la galleria sotto il nuovo liceo. La circonvallazione nuova tra intoppi e scontri nella stessa maggioranza
Tegola sulla strada Panoramica
I lavori dell’Anas sulla circonvallazione di Salò? Una vicenda infinita, piena di ritardi e polemiche. Il progetto, che risale al 1984, prevede l’ammodernamento della strada «Panoramica» (da cima Zette a Campoverde), l’innesto sulla 45 bis e una serie di interventi sulla statale. Dopo il fallimento della «Edilstrade» di Roma, che si era aggiudicata i lavori, eseguendone una piccola parte nel ’93–94, la bergamasca «Locatelli» ha vinto la gara d’ appalto per 46 miliardi di vecchie lire, aprendo il cantiere nel febbraio 2005, e impegnandosi a completare le opere in tre anni. Ma a tutt’oggi, al di là della bonifica delle scarpate (controlli effettuati con gli strumenti utilizzati dal Genio militare per accertare la presenza di eventuali residui bellici, in particolare bombe di aerei) e del taglio dell’erba, le ruspe non sono ancora entrate in azione. Il Comune ha chiesto una serie di modifiche rispetto al progetto iniziale, e la situazione è in fase di stallo. L’assessore ai lavori pubblici, Bernardo Berardinelli, che aveva relazionato in consiglio comunale proprio un anno fa, adesso allarga le braccia, e si limita a dire: «Sono in corso trattative. Al momento preferisco non fare commenti». Un altro assessore, Bruno Marelli, che aveva espresso una serie di osservazioni, è stato sospeso dal sindaco Giampiero Cipani. I ritocchi reclamati si riferiscono alla «Panoramica», costruita in occasione dei campionati mondiali di ciclismo del 1962. Sulla mastodontica rotatoria da realizzare a cima Zette, là dove si trova il ristorante Pargone, gestito proprio da Marelli, bisogna cercare una soluzione migliore. «Giusto — afferma l’assessore provinciale Mauro Parolini -. Tanto che stiamo elaborando, assieme all’Anas e al Municipio, un intervento di minore impatto e più semplice». Inoltre, nel raddoppiare il ponte in prossimità dell’incrocio Muro-Villa, bisogna tenere conto dell’innesto con la pista ciclabile. «Noi la realizzeremo da Cima Zette fin quasi al ponte — rammenta Berardinelli -, con una spesa di 350 mila euro, di cui 250 mila a carico della Comunità montana parco Alto Garda». «La Provincia — spiega Parolini — sosterrà invece l’onere relativo alla parte rimanente. All’Anas abbiamo invece chiesto di costruire un marciapiede sul lato della Panoramica verso lago, da Campoverde a Cima Zette». Poi c’è la bretella Campoverde‑S.Anna-45 bis, nei pressi della caserma dei carabinieri. Un tratto di galleria, proprio «sotto» il nuovo liceo, è già stato scavato nel ’93–94 dalla «Edilstrade» di Roma, poi fallita. Da allora è rimasto tutto bloccato. Adesso bisogna realizzare un ponte, lungo 121 metri, e una rotatoria per l’innesto sulla Gardesana, a metà dei Tormini (la strada attuale, utilizzatissima, verrà interrotta a metà, consentendo solo gli accessi alle proprietà private). Gianluigi Pezzali, consigliere di minoranza, ha presentato un’interrogazione sulla galleria, abbandonata da una decina di anni («è sicura? ci sono infiltrazioni? e il terremoto del 24 novembre 2004 ha provocato danni?»), ricevendo risposte rassicuranti. «L’Anas — ha replicato Berardinelli — garantisce che, da un’ ispezione visiva, non emergono lesioni. Le procedure di collaudo sono in fase di ultimazione».Le altre sistemazioni, che rientrato nel progetto da 46 miliardi di vecchie lire, riguardano il tracciato della 45 bis. In località Pozzo, proprio in fondo alla discesa dei Tormini per chi giunge da Brescia, l’Anas aveva studiato un sovrappasso. Ma la necessità di migliorare il collegamento con la strada parco (unirà il Pozzo allo snodo dinanzi all’ex campo sportivo Amadei) e le cospicue spese che il vicino comune di Roè Volciano avrebbe dovuto sostenere per spostare le fognature hanno indotto a pensare a un disegno differente. Probabilmente si deciderà anche qui per una rotatoria.Definitivamente cancellato l’innesto con via privata Mortari. Per quanto riguarda il pericoloso bivio del Brolo, vicino a Palazzo Martinengo, i tecnici avevano previsto la costruzione di un sottopasso per consentire a chi arriverà da Gardone Riviera di accostare sulla destra, utilizzare il breve tunnel ed entrare a Salò, senza doversi fermare proprio in mezzo, come avviene oggi, per lasciar passare le autovetture provenienti da Brescia. Il Comune ha suggerito di realizzare anche un rondò, per agevolare l’innesto delle automobili da viale Landi (quindi dal centro storico), con direzione Brescia, e viceversa.