venerdì, Marzo 29, 2024
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Dellanna: «La Provincia perchè aspetta?»

Terme: un’idea in frigo

L’acqua calda individuata tre anni fa nel sottosuolo di S.Giorgio consente di fare dei ragionamenti sul possibile futuro termale di Arco o è una della tante bufale? L’ha chiesto l’assessore Sergio Dellanna alla Provincia che aveva fatto la scoperta e con un finanziamento di 300 milioni, poi dimezzati, s’era impegnata a calcolarne la consistenza. Da oltre un mese, l’amministratore arcense attende invano lumi alla sua lettera. Che la missiva sia finita nel dimenticatoio come l’acqua calda di «Saiori»?Dellanna conta molto sul possibile esito positivo delle ulteriori ricerche provinciali. «Sarebbe una fortuna incalcolabile per la città se avremo la conferma che sia sfruttabile l’acqua ad elevata temperatura, rilevata dalle trivellazioni di tre anni fa accanto alla chiesa della frazione – commenta l’assessore – Si potrebbe realizzare il terzo polo economico di Arco, dopo quelli turistico e sanitario. Una Kurort in chiave termale, che altrove sta dando lusinghieri risultati. Anche se, obiettivamente, il settore ha avuto negli anni’80 un’insperata rivitalizzazione e negli ultimi tempi alcuni centri segnano il passo. L’impasse è dovuta, probabilmente, al mancato adeguamento alla realtà, cioè ai mutamenti di gran parte dell’utenza». L’amministratore comunale ha le idee chiare sulla collocazione e la tipologia delle possibili strutture che sfrutteranno l’acqua calda: la zona prescelta sarà dalle parti delle Braile, sotto l’olivaia. Qui esistono alcuni ex sanatori che potrebbero risultare a fagiolo e diventare dei frequentati centri della salute a diverse «stelle». Cioè di alto livello. Per il trasporto della materia prima, cioè dell’acqua ad alta temperatura, da S.Giorgio alle Braile servirà una speciale condotta. I programmi dell’assessore Dellanna e dell’amministrazione comunale dovranno superare l’inspiegabile immobilismo provinciale. Dalla lontana trivellazione di tre anni fa tutto tace. L’unico impegno fu lo stanziamento a bilancio di 300 milioni per le successive ricerche, poi dimezzati. «Con questo andazzo, non vorrei che Provincia cancelli la prevista spesa e così salteranno i programmi della Arco termale – commenta preoccupato un imprenditore locale che, a suo tempo, assieme ad altri colleghi, aveva chiesto la concessione dello sfruttamento termale dell’acqua calda – allora, ai tempi dell’assessore Moser, mi risposero picche. La giustifizione fu che toccava alla Provincia continuare le ricerche e poi si sarebbe deciso sul da farsi. Mi preoccupa l’eccessivo blocco della seconda fase. La dice lunga anche il ritardo della risposta all’assessore Dellanna. Vorrei sbagliarmi, ma, mio parere, esiste qualche «forza occulta» che frena le ricerche di «Saiori».

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