Assegnato l’appalto per la sistemazione del camposanto monumentale del Vantini
Tombe in «offerta»per ampliare il cimitero
È stato assegnato (all’impresa Gilioli di Desenzano) l’appalto per l’ampliamento del cimitero di Salò, offrendo un ribasso del 7,5% sul prezzo a base d’asta, che era di 430 mila euro. Includendo anche gli oneri per la sicurezza e l’Iva, ha firmato un contratto di 454 mila euro. «I lavori inizieranno nel mese di aprile», dice l’assessore Bernardo Berardinelli.L’intervento, impostato parecchi anni fa, è stato oggetto di una lunga trattativa con la Soprintendenza. Dopo avere elaborato quattro diverse soluzioni, c’è voluto un lungo confronto per far passare, alla fine, la quinta: i nuovi loculi e forni saranno dislocati sul lato a monte del Viale Rimembranze, incassati nel prato in lieve pendio, a destra del cancello d’ingresso. Prevista anche la realizzazione di un certo numero di cellette ossario. Il progetto esecutivo, redatto da Mauro Armellini, Federico Bana, Carlo Bosetti, Tito Visentini e Angelo Sandrini, è a moduli, e non pregiudica eventuali successivi ampliamenti.La giunta ha deciso di costruire 316 nuovi spazi, di cui 100 forni (sono di punta, e si presentano a forma quadrata), 72 loculi (di fascia, orizzontali) e 144 cellette-ossario, da dare in concessione per 30 anni alle famiglie interessate.Costruito da Rodolfo Vantini in riva al lago, il cimitero è un complesso monumentale, molto rigido da gestire: decorazioni da rispettare in maniera rigorosa, complicazioni al momento di effettuare i lavori nella parte centrale (pesanti lastre di marmo da spostare), impossibilità di usare attrezzature meccaniche per le inumazioni a terra (scavi manuali, con pale), problemi a dare una mano di bianco alle imponenti strutture marmoree annerite dal tempo (in base alla legge 1089, occorre un’autorizzazione particolare), eccetera.Nel ’97–98 vennero imbrigliate le acque, sistemati i tetti e le scale, ripuliti gli spazi. Dallo scorso 1 gennaio è cambiato l’affidatario che lo gestisce quotidianamente.Ora l’intervento più corposo, finanziato con le alienazioni. Per pagare l’ampliamento, Berardinelli ha infatti lanciato l’operazione «Compra un posto nell’aldilà», ottenendo un buon successo. Le famiglie salodiane hanno acquistato 80 forni e 56 loculi, per una cifra di circa 500 mila euro. Questo il tariffario. Costo di due forni: 4 mila euro (concessione di 60 anni) o 6 mila (90 anni); quattro: 7.500 o 11 mila; sei: 11 o 16 mila. I loculi: due 15 o 22 mila, quattro 29 o 42 mila, sei 42 o 60 mila, sempre in base alla durata di 60 o 90 anni.Un modo per ricongiungere i propri cari, attualmente sepolti in posizioni staccate.È ammessa anche la tumulazione di chi è deceduto altrove, purché in rapporto di parentela o affinità fino al quarto grado.
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