Domani la cerimonia alla casa di riposo «Bianchi» di Maderno Ben 200 ex dipendenti sfileranno per le vie del paese
Torna il gemellaggio dei cartai
Domani si tiene l’incontro di gemellaggio tra i cartai del gruppo Marchi, che si svolge ogni anno in settembre. Il primo risale al 1987 e questo è il 15°. Sono duecento ex dipendenti, ora in pensione, delle fabbriche di Toscolano Maderno, Sarego, Valchiampo e Villorba, tutte di proprietà della famiglia vicentina. Il raduno è stato programmato per le 10 all’interno della casa di riposo «Bianchi» di Maderno e sarà accompagnata dalla banda cittadina. Poi verrà inaugurato il nuovo reparto di fisioterapia. Alle 11.30 la sfilata per le vie del paese, quindi il pranzo al ristorante «Cucina mantovana» di Raffa (Puegnago). Grazie a un robusto contributo del cavaliere del lavoro Aldo Marchi, presidente della cartiera, sono stati acquistate attrezzature per diverse terapie: ultrasuoni, laser, infrarossi-ultravioletti, elettro e radar. Gli strumenti sono stati scelti dal direttore sanitario Gian Franco Procopio, dal dottor Giuseppe Olivari e dai fisioterapisti Andrea Rigoni, Girolamo Bossoni e Simona Rizzardi. «Il reparto, aggiornato con la più moderna tecnologia riabilitativa ‑spiega Giorgio Bombardieri, presidente della casa di riposo e anche della Associazione anziani della cartiera -, è un fatto di grande importanza per la nostra struttura e verrà intitolato ad Aldo Marchi. A lui rivolgiamo un grazie sentito per il gesto di solidarietà. L’inaugurazione costituisce un fatto di grande importanza per la nostra struttura, in quanto offrirà agli ospiti un servizio sempre più professionale. Siamo disponibili a convenzionarci col comune, per mettere la palestra anche a disposizione dei cittadini». Intanto la casa di riposo prosegue sulla strada del rinnovamento dell’edificio (superficie coperta di 1.180 metri quadri, volume complessivo 11.500 metri cubi), che accoglie 75 anziani, 31 dei quali non autosufficienti. Il consiglio di amministrazione ha approvato il progetto di adeguamento alle norme previste dal decreto 7435 dello scorso 14 dicembre, redatto da Luciano Boschi. «Prevediamo un ampliamento della struttura ‑dice Bombardieri‑, l’adeguamento alle norme sanitarie, la riconversione del primo e del secondo piano con la formazione di alcuni nuclei abitativi per autosufficienti e di altri per non autosufficienti. I posti letto scenderanno da 75 a 71. Costo totale: un milione e 455mila euro, pari a due miliardi e 800 milioni di vecchie lire».