giovedì, Marzo 28, 2024
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Un imprenditore altoatesino ha restaurato l'antica imbarcazione a vela, l'amministrazione l'ha convinto a portarla a Riva. Rimesso a nuovo con 800mila euro, stazionerà nel porto Catena

Tra nostalgia e turismo torna il bragozzo

Dopo lunghi decenni di assenza e una decadenza che sembrava irreversibile, la “Siora Veronica” farà un ritorno da vera star a Riva del Garda. La “Siora” in questione è un antico “bragozzo” – la tipica imbarcazione a vela usata per il trasporto delle merci sul lago e ritratta in innumerevoli foto e stampe d'epoca – che, dopo un lungo e costoso restauro voluto da un imprenditore altoatesino, verrà ormeggiato alla banchina di porto Catena già all'inizio del prossimo mese di maggio. Non sarà più “umile” barca da lavoro (allora si chiama solo “Veronica”), ma splendido mezzo per chiunque vorrà gustare l'antico sapore della a vela: a Riva partiranno e si concluderanno lunghe gite di un giorno nei vari porti del Benaco.Costruita a Peschiera nel 1926, lunga 18 metri, dotata di due alberi alti 28 metri (si tratta di due fusti di larice acquistati in Olanda) e con circa 200 metri quadri di vele, la goletta sarà “l'attrice” ideale su quel “palcoscenico” che è il nuovo porto Catena, realizzato nel 1998 su disegno dell'architetto Winkler, il quale aveva pensato proprio all'antico porto immortalato in tante immagini di inizio secolo e sempre pieno di barche dalle grandi vele. I «bragozzi», appunto, di cui, sul Garda, rimangono solo due esemplari: uno a e, da maggio, la Siora Veronica. Come accade spesso in questi casi, il suo ritorno è frutto di una serie di fortunate coincidenze. Da tempo, l'amministrazione – nella persona dell'assessore Marco Tanas – aveva espresso la volontà di ricreare “la cartolina tipica” di Riva, ma per farlo occorreva trovare un bragozzo. Per avere aiuto nella ricerca, alla fine dello scorso anno, Tanas s'era rivolto agli “Amici della Tirlindana”, associazione presieduta da Alberto Rania e impegnata nel recupero e nella valorizzazione delle tradizioni legate alla vita sul lago. Tre mesi dopo, la notizia: Hans Brenner, imprenditore di Caldaro appassionato di vela, aveva acquistato ciò che restava di un bragozzo (era utilizzato come battipali a Toscolano, ma dell'imbarcazione originale rimaneva solo lo scafo in acciaio) e l'aveva inviato ai cantieri di Viareggio per un restauro. Seguirono immediati contatti con Brenner che si disse subito disponibile a ormeggiare – a recupero terminato – la sua barca a porto Catena, utilizzandola per portare 30-40 turisti a volta in giro per tutto il lago. Conclusi i lavori a Viareggio, la Siora Veronica è stata affidata alle “cure” di due maestri d'ascia della Val d'Ultimo che le regaleranno stupendi allestimenti lignei in stile anni '20 e un ponte in pregiatissimo tek. Il gioiello – non è esagerato chiamarlo così visto che, alla fine, il restauro sarà costato circa 800mila euro – sarà ultimato negli gli ultimi giorni di aprile e calato in acque rivane all'inizio di maggio. A livello burocratico, è quasi tutto pronto: la Giunta è ovviamente d'accordo e manca solo l'”ok” del «Demanio lacuale e portuale della Provincia», ma non dovrebbero esserci sorprese. Ben tornata Siora Veronica.

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