venerdì, Marzo 29, 2024
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Illustrati i risultati della ricerca condotta da Indipendentemente

Tradizioni raccontate al femminile nel progetto «La donna del lago»

«Ci siamo impegnate nel tentativo di continuare a trasmettere tutto quel patrimonio non scritto di usi e costumi che da secoli appartiene alla nostra comunità ma che, a causa del fenomeno della globalizzazione, è purtroppo destinato ad esaurirsi. E abbiamo cercato di farlo, scegliendo un modo che garantisse un discorso di continuità con il passato; quando cioè quel difficile compito era di competenza delle nostre antenate». Così Raffaella Visconti, presidente dell’Associazione Indipendentemente di Desenzano, commenta la scelta di avvalersi della presenza di quattro donne, scelte a far parte del suo staff tra i numerosi collaboratori, per presentare la ricerca condotta sull’importante ruolo che in passato le donne gardesane hanno avuto per la locale tradizione orale. Dopo aver superato la fase delle interviste ai testimoni del Novecento e quella relativa alla bibliografia, il progetto «Donna del Lago», che ha impegnato gli ultimi tre anni di attività dell’associazione desenzanese, ha iniziato la fase degli «Eventi sul territorio»; una serie di interventi culturali organizzati per la divulgazione del materiale prodotto. La prima occasione per presentare ufficialmente l’intero progetto e il libro «Dit e fat de le nose fomne», la pubblicazione realizzata con parte della ricerca, è stata l’8 marzo scorso a Desenzano, nella sala Peler e nella sala Civica del Palazzo del Turismo, la seconda, una settimana più tardi a Gonzaga, in provincia di Mantova, in occasione della Festa Millenaria. La presentazione del progetto alterna il momento dell’esposizione vera e propria, in cui Raffaella Visconti ripercorre le varie fasi di studio e gli strumenti che sono stati utilizzati per realizzare l’ambiziosa iniziativa, ad una serie di interventi in cui le altre quattro relatrici interpretano in vernacolo filastrocche, poesie, consigli pratici e ricette di cucina, attinte dal corposo materiale raccolto durante l’intera ricerca; il tutto per una performance originale che, in entrambe le occasioni, è riuscita a catturare l’attenzione del pubblico presente. «Alla presentazione del progetto abbiamo dato una impostazione talmente particolare – spiega Raffaella Visconti- che non ci aspettavamo riuscisse a piacere così tanto. Credo che al pubblico sia piaciuta soprattutto la parte relativa agli interventi del nostro gruppo di donne, impegnate a riportare in vita la quotidianità delle nostre nonne fatta di semplicità e di umile buonsenso. Ora, forti del successo ottenuto, puntiamo ad arricchire la nostra prestazione con nuove informazioni e maggiori interventi per poterla portare in scuole, circoli culturali, tavole rotonde e conferenze il cui tema sia il recupero delle nostre tradizioni».

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