La qualità dell’olio extravergine d’oliva è determinata dalle analisi chimiche, ma anche dal voto degli assaggiatori il cui giudizio da qualche anno a questa parte è, a norma di regolamento, indispensabile. Se un olio non conquista nella prova d’assaggio almeno un 6 e mezzo, che significa esente da difetti, non può essere classificato come extravergine. All’Agraria di Riva il test viene eseguito ogni due o tre giorni da tre assaggiatori (qualifica che viene attribuita dopo la partecipazione a dei corsi di specializzazione), che sono lo stesso direttore Mario Zumiani, il tecnico addetto all’oleificio dell’associazione Fabio Tasin e il tecnico dell’Esat Franco Michelotti. Sono loro a decidere se una partita di olio è di livello qualitativo tale da «meritarsi» di finire nel magazzino dell’Agraria (che vende il suo extravergine alla bellezza di 23/24 mila lire a litro) oppure se deve essere scartata e quindi restituita al coltivatore. Malgrado l’ottima riuscita del raccolto della stagione 2000, qualche tanica di olio è stata rispedita al mittente: il marchio è impresso solo sul prodotto prossimo alla perfezione.
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