venerdì, Aprile 26, 2024
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Gli incontri, in collaborazione con la Comunità montana, a Gargnano, Tignale e Tremosine. L’obiettivo è creare una cultura preventiva tra genitori e docenti

Tre Comuni contro il bullismo

Incontri teorici, con argomenti approfonditi nell’ambito di laboratori specifici, diretti sia agli insegnanti che ai genitori e, più in generale, a tutti coloro che in qualche modo sono coinvolti nel mondo dell’educazione. Una platea potenziale molto estesa, che comprende anche istruttori sportivi, allenatori, magazzinieri e autisti di scuolabus. Tema conduttore: il bullismo e le sue forme, da quelle più eclatanti e visibili, a quelle più subdole e di difficile interpretazione. Obiettivo principale: la prevenzione.È in base a questi elementi che sull’alto Garda sono decollate tre serie di incontri in tre Comuni (Tremosine, Tignale e Gargnano), per iniziativa dei rispettivi assessorati all’Istruzione, con la collaborazione della Comunità Montana Parco dell’alto lago, attiva per il cofinanziamento in base alla legge 285/97.Ma, mentre a Tignale e Tremosine l’iniziativa è tuttora il corso, sotto la guida della psicologa Federica Bignotti, a Gargnano l’esperienza si è conclusa nei giorni scorsi, pilotata da Mariella Bombardieri.È stato pertanto possibile assistere alla fase conclusiva, pubblica, per rendersi conto del funzionamento della proposta, che ha coinvolto anche parecchi giovani.Bombardieri ha sintetizzato i termini dell’iniziativa, così come è stata presentata alla popolazione, partendo dagli obiettivi generali prospettati agli educatori. Ovvero: sensibilizzare al problema del bullismo e dei suoi effetti, ridurre ed affrontare i fenomeni di bullismo, creare una cultura antibullismo in un’ottica di prevenzione. La strada per raggiungere questi risultati passa attraverso l’aumento della conoscenza del fenomeno, l’assunzione di responsabilità da parte degli educatori e, sotto l’aspetto concreto, il potenziamento delle strategie di intervento.Lo svolgimento dell’attività «anti-bullismo» è quindi transitata attraverso una conferenza iniziale, rivolta alla popolazione, con un titolo emblematico: «Il gioco crudele dell’aggressività», per poi dirigersi a genitori ed insegnanti con l’obiettivo di ideare strategie per sensibilizzare altri adulti e studenti al problema.Buoni i numeri che Bombardieri ha messo sul tavolo, trattandosi di una realtà come Gargnano, dove la popolazione è molto frazionata. Basti pensare che alla conferenza generale ha assistito una settantina di persone, entità tutt’altro che trascurabile. Tra queste, un paio di dozzine di educatori tra cui un dirigente scolastico, insegnanti di Gargnano e Limone, gruppi dell’oratorio di Gargnano e Monte Gargnano, gruppo di operatori territoriali, rappresentanti dell’Associazione «Progetto Genitori Gargnano», Gruppo sportivo pallavolo e vela, Guardie ecologiche e volontari che operano sui pulmini di trasporto alunni; oltre naturalmente ai genitori.Il frutto di quest’esperienza, secondo i risultati della psicologa, consiste soprattutto nell’acquisizione di maggiore sensibilità e nell’attenzione a comportamenti che potrebbero sfociare nel bullismo. Risulta determinante, in questo contesto, il dialogo tra insegnanti e genitori.

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