venerdì, Marzo 29, 2024
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Da questa sera i pellegrinaggi per la «patrona della Valtenesi». Domenica alle ore 10 la messa solenne con la partecipazione della corale della Raffa

Tre giorni di festa al santuario della Madonna del Carmine

Luglio è il mese della Madonna del Carmine, proclamata 40 anni fa «regina e patrona della Valtenesi». Nei giorni scorsi sono iniziati i pellegrinaggi serali al santuario di S.Felice del Benaco. Gli ultimi fedeli arriveranno oggi da Moniga, Villa e Campoverde di Salò, Prevalle, Pozzolengo, Polpenazze, Portese, e domani da Sabbio Chiese, Casto, Vobarno, Nozza, Vestone, Vallio, S.Giovanni Antida di Brescia, Motteggiana, Sailetto e Palidano, in provincia di Mantova. Il clou sabato, alle ore 21, con la processione solenne dal santuario alla chiesa parrocchiale. In testa la banda Sinus Felix, col maestro Giorgio Giacomini. La statua della Madonna verrà trasportata in spalla. IL GIORNO successivo, domenica, programmate numerose messe. Quella solenne, alle 10, vedrà la partecipazione della corale della Raffa (maestro Valerio Bertolotti); alle 18 invece il gruppo di Vobarno (Primo Franzoni). Alle ore 21, dopo i vespri, si svolgerà il corteo in senso inverso. Dietro la banda musicale ci sarà monsignor Andrea Veggio. Lunedì 23 la giornata del ringraziamento, per i benefattori vivi e defunti (alle 21 la celebrazione con il prevosto don Giuseppe Venturini Bruno Rossi e la corale, diretta da Rinaldo Turra).Il santuario di S.Felice venne eretto nel 1452. Al nome di «Santa Maria delle Grazie» più tardi fu aggiunto quello di «Madonna del Carmine», per la presenza dei Carmelitani scalzi.A livello popolare, la chiamavano «Maria delle Cisterne», trattandosi di un luogo ricco di sorgenti. I tanti ex voto e gli affreschi del Quattrocento fanno pensare che il motivo della costruzione siano state le guerre di invasione, le lotte di fazione e il predominio tra signorotti, con peste e carestie. Questo spiegherebbe la presenza delle figure dei santi invocati contro le malattie infettive: Sebastiano, Rocco, Antonio abate, Biagio, ecc., nelle settimane scorse particolarmente invocati per sconfiggere i virus dell’acquedotto (che hanno provocato dissenteria a più di duemila persone).Accanto alla chiesa c’è il convento, demolito tra le polemiche e poi ricostruito.

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