Sul Garda nasce un coordimento fra le centrali operative del 118 di Brescia, Trento e Verona Azione integrata fra mezzi di soccorso e Guardia costiera

Tre sponde unite dalla sicurezza

Di Luca Delpozzo
Maurizio Toscano

Una rete di soc­cor­so che unirà sot­to un uni­co coor­di­na­men­to le tre sponde del lago di Gar­da. L’ambizioso prog­et­to rib­at­tez­za­to «Estate sicu­ra» potrebbe dare un val­ore aggiun­to alla già ampia gam­ma di servizi offer­ti ad un tar­get di tur­isti che chiede un liv­el­lo di assis­ten­za san­i­taria e di con­trol­lo delle acque pro­porzionale alle bellezze nat­u­ral­is­tiche. Il pro­to­col­lo risponde fra l’altro, ad uno para­metri di eccel­len­za fis­sati dalle riv­iste inter­nazion­ali del tur­is­mo che spes­so han­no dato giudizi poco lus­inghieri sul sis­tema di pron­to inter­ven­to oper­a­ti­vo sul Bena­co. Bas­ta ricor­dare le polemiche esplose all’in­do­mani del naufra­gio delle due famiglie di tur­isti scozze­si che 12 agos­to 1998, provocò tre vit­time. Sot­to accusa finì all’epoca il man­ca­to coor­di­na­men­to che ral­len­tò le oper­azioni di soc­cor­so. In questo con­testo, il prog­et­to che pren­derà il via dal­la prossi­ma sta­gione esti­va appare di pro­fon­da ril­e­van­za. L’obbiettivo, come det­to, è di alle­stire una rete di sicurez­za san­i­taria che col­legherà le tre sponde del lago sot­to il coor­di­na­men­to uni­fi­ca­to del 118, un numero tele­fon­i­co di emer­gen­za ormai noto alla popo­lazione. Soc­cor­si non solo nel lago ma anche sul­la ter­rafer­ma con trasporti via acqua o con eli­cot­tero al più vici­no ospedale attrez­za­to. La tem­pes­tiv­ità degli inter­ven­ti d’emergenza, spes­so osta­co­la­ta sul lago dal traf­fi­co o dal­la man­can­za di coor­di­na­men­to, rap­p­re­sen­ta un fat­tore deter­mi­nante per la soprav­viven­za dei fer­i­ti. Il cam­mi­no ver­so il prog­et­to Estate sicu­ra ha com­pi­u­to un altro pas­so in avan­ti ieri mat­ti­na in dove si è tenu­to un sum­mit al quale han­no pre­so parte i respon­s­abili del 118 di Bres­cia (Pietro Mar­zol­lo e Gino Tosi), di Verona (Osval­do Orsi) e di Tren­to (Alber­to Zini), il coor­di­na­tore del Servizio Inter­co­mu­nale del­la Pro­tezione Civile «Gar­da Emer­gen­za», Mas­si­mo dé Casamas­si­mi, oltre a e Lucio Cere­sa, rispet­ti­va­mente pres­i­dente e seg­re­tario gen­erale del­la Comu­nità. Entro il prossi­mo 20 mar­zo ver­rà prodot­to un pro­to­col­lo d’in­te­sa con­te­nente anche i det­tagli oper­a­tivi. Si prevede innanzi tut­to che ogni cen­trale oper­a­ti­va del 118 con­tinui ad essere com­pe­tente per il pro­prio ter­ri­to­rio, men­tre in pre­sen­za di un even­to com­p­lesso o di emer­gen­za asso­lu­ta sul lago, che veda coin­vol­ta anche la Guardia Costiera (che ripren­derà il suo servizio dal 1 giug­no a Bogli­a­co), sarà respon­s­abile la cen­trale di Bres­cia. Si trat­ta di aspet­ti orga­niz­za­tivi che pos­sono tal­vol­ta risultare deci­sivi di fronte ad una calamità o ad un naufra­gio. Ecco per­chè l’ac­cor­do rag­giun­to ieri a Gar­done è des­ti­na­to a divenire una pietra mil­iare sul­la stra­da del­la sicurez­za del Gar­da. E anco­ra, il pro­to­col­lo dovrà definire i com­pi­ti e le modal­ità di col­lega­men­to e coor­di­na­men­to tra forze del­l’or­dine, asso­ci­azioni di volon­tari­a­to, oper­a­tori pub­bli­ci e pri­vati, pre­si­di san­i­tari per pre­dis­porre la tan­to aus­pi­ca­ta rete di soc­cor­so pub­bli­co. In un sec­on­do tem­po, si par­la di dotare la di per­son­ale spe­cial­iz­za­to Gli scopi più prati­ci di questo prog­et­to sono presto det­ti. Un fer­i­to in acqua, ma anche sul­la spi­ag­gia o nel por­to, ver­rebbe imme­di­ata­mente soc­cor­so e, gra­zie ad un numero tele­fon­i­co atti­va­to, trasporta­to all’ospedale più attrez­za­to per il tipo di ter­apia richiesto. C’è poi il prob­le­ma del­la via­bil­ità. Le due statali Garde­sane (bres­ciana e veronese) ma anche le tan­gen­ziali che scor­rono attorno al lago, nei fine set­ti­mana e in estate risul­tano trop­po spes­so intasate. Con il ris­chio di vedere un’au­toam­bu­lan­za imbot­tigli­a­ta. Con un’idroam­bu­lan­za (ce n’è già una: quel­la del­la Croce Rossa di Bres­cia di base nel bas­so lago) o con l’eli­cot­tero inte­gra­to, sarà estrema­mente più facile trasferire i fer­i­ti.

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