giovedì, Aprile 25, 2024
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Mons. Giulio Sanguineti insieme ai confratelli di Verona e Trento. Una giornata indimenticabile sul lago di Garda in onore di San Vigilio. Il coro di don Neva con 60 giovani bresciani

Tre vescovi si incontrano sull’acqua

Un 25 aprile dedicato a San Vigilio e che ha visto protagonisti, oltre al nostro Lago di Garda, tre comunità diocesane, quattro vescovi, tre presidenti di provincia con i loro assessori, una cinquantina di sacerdoti ed un migliaio di fedeli di ogni età. Il tutto scandito da preghiere, litanie, promesse, canti, musiche e benedizioni sull’acqua in una quantità tale che il nostro Lago non ha forse mai visto. Un fatto similare si è visto solo a Tiberiade in Terra Santa, su quelle acque dove i pellegrini ripercorrono il rito della purificazione ed il ricordo dei miracoli di Gesù tra i poveri pescatori di Cafarnao. Una giornata indimenticabile terminata con gli Alleluia toccanti, inneggianti al «Re della Gloria» e scaturiti dalle ugole dei sessanta giovani componenti il «Grande Coro Insieme» di Brescia, diretto da Don Mario Neva. Una giornata dedicata al risveglio del «senso di vivere da cristiani, cioè l’evangelizzazione, azione che va svolta tra popoli uniti perché frontiere non esistono più». Ecco perché le limpide acque del Garda si sono prestate per unire, nel giorno di San Vigilio ma anche dell’evangelista Marco, oltre che materialmente, anche spiritualmente le tre provincie bagnate dal lago. La giornata è iniziata quando due battelli ed un aliscafo, con a bordo un migliaio di rappresentanti delle diocesi bresciana, veronese e trentina si sono date appuntamento nelle acque antistanti la punta di San Vigilio, a poca distanza dal centro turistico di Garda, per la liturgia dell’acqua e la benedizione del lago in memoria di San Vigilio, vescovo trentino, nel 1600° anniversario dal martirio. A bordo erano presenti anche il Vescovo di Trento, Monsignor Luigi Bressan, organizzatore dell’evento, il Vescovo di Brescia Monsignor Giulio Sanguineti e di Verona Padre Flavio Carraro. Ospite illustre, la cui presenza non era stata annunciata, anche il vescovo emerito di Belluno monsignor Maffeo Ducoli. Con loro sono state poi coinvolte le tre Province ed infatti su due delle tre imbarcazioni erano presenti Alberto Cavalli per Brescia e Lorenzo Dellai per Trento, mentre il presidente della Provincia di Verona, Aleardo Merlin, era rimasto ad attendere gli ospiti sul molo dell’imbarcadero di Garda. Un evento trascorso per la maggior parte nel centro veronese di Garda, ma che ha visto l’esposizione di striscioni con la scritta «Le popolazioni del Garda nel nome di Vigilio» e libretti di programma, distribuiti un po’ ovunque nei numerosi centri del lago che le tre imbarcazioni (aliscafo Galileo Galilei per i bresciani, partito da Salò, battello Tonale per i Trentini salpato da Riva e la Zanardelli per i veronesi da Desenzano) hanno toccato. Il gruppo bresciano, composta da 180 persone, era stato seguito e coordinato da Don Claudio Zanardini, responsabile dell’Ufficio Turistico e dei Pellegrinaggi, mentre con il presidente Cavalli erano presenti gli assessori per i trasporti Bettinsoli («mi chiamo Vigilio, come potevo mancare?») e per il turismo Ermes Buffoli. Un 25 aprile dove non sono mancati i pensieri al giorno della Liberazione, all’unità dei cristiani, alla convergenza con le altre religioni, alla necessità di una maggiore impegno, sì per la evangelizzazione, ma anche di aiuto e servizio ai più deboli. Ad attendere le tre comitive sul molo di Garda anche un vecchio baffuto, vestito da pellegrino, con sacchi di iuta, il lungo bastone e la ciotola per l’acqua appesa al collo, un immediato simbolo del senso di quel messaggio che i quattro vescovi hanno poi voluto dare. Il corteo, con le autorità in testa, si è diretto verso il Municipio, percorrendo il lungolago tra due ali di folla, turisti nel giorno di festa, felicemente sorprese di quel rito. Il sindaco di Garda, con fascia tricolore, ha guidato gli ospiti verso il grande palco coperto innalzato proprio di fronte al Municipio, nella cui sala consiliare tutti i prelati si sono recati trasformandola in sacrestia. Quindi si è svolta la lunga celebrazione eucaristica, sotto un cielo grigio perla, stesso colore del lago, senza nuvole minacciose che non hanno interrotto la cerimonia e lo scambio dei doni. Scambio di dipinti per i Presidenti di Provincia, scambio di Evangelario per i Vescovi e promessa da parte di tutti di «impegnarsi maggiormente nella diffusione del Vangelo». Protagonista tra loro anche la pastora luterana Ingrid Rau che ha parlato di San Vigilio «martire in una Chiesa un tempo unita e che oggi vuole di nuovo riavvicinare le sue varie membra». Anche Don Mario Neva, durante la rappresentazione pomeridiana del suo «Grande Coro Insieme» ha ricordato gli ebrei caduti nell’Olocausto, con parole sagge e canti di sapore israeliano. Ha poi ricordato che oggi (26 aprile) ricorre il 15° anniversario dalla tragedia di Cernobyl e che alcuni bresciani saranno ricevuti dal Papa a Roma, nello spazio dedicato alle associazioni che si sono occupate di assistere in questi anni i bambini bielorussi colpiti dalle radiazioni. Una comunità del Garda quindi viva ed entusiasta, che si è anche ripromessa di ritrovarsi al più presto per un secondo appuntamento su quelle limpide acque che bagnano ininterrottamente tre delle Provincie.

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