sabato, Aprile 20, 2024
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Tutti i campioni in gara domani a Garda. La «Gran Fondo Paola Pezzo» è già diventata un evento Il bresciano Rosola: «Questi tracciati, risorsa turistica»

Tremila bikers pronti a partire

E’ il boom della mountain bike. Alla seconda edizione della «Gran Fondo Paola Pezzo», che si correrà domani 22 aprile sulla sponda veronese del lago, hanno dovuto chiudere le iscrizioni al raggiungimento dell’incredibile numero di tremila concorrenti! L’anno scorso erano stati 1600, ora sono raddoppiati. Accanto ai più forti (Miguel Martinez, Marco Bui, Hubert Pallhuner, Mirko Braschi, Dario Acquaroli; tra le donne, ovviamente, la padrona di casa, vincitrice di due medaglie d’oro alle Olimpiadi), ci sono semplici appassionati. Molti provengono dalla nostra provincia. La partenza verrà data sul lungolago di Garda, alle ore 11 (ogni dieci minuti prenderanno il via in 600). Lunghezza del percorso: 40 chilometri. Passando da Val dei Molini e da Cortina, si raggiungerà Cardino, a 410 metri di altezza, dopo 10 chilometri di gara. Seguirà una breve discesa fino ad Albisano. Giusto il tempo di tirare un po’ il fiato, ed ecco l’ultima ascesa, fino a San Zeno (750 metri di altezza, 22esimo chilometro), l’asperità principale. Da questo punto occorrerà più l’abilità tecnica che la capacità di resistenza. Dopo aver attraversato una splendida pineta, si transiterà dalla Rocca. Ultimo tratto in picchiata. Arrivo sul lungolago. Al di là della Gran Fondo, il lago ha scoperto i bikers. Un marchio contraddistingue gli hotel che offrono una serie di servizi: officine per le riparazioni, locali-deposito, spogliatoi, menù per gli sportivi. La funivia Malcesine-Monte Baldo consente di trasportare i ciclisti fino ai 1760 metri della stazione a monte: da qui, giù in discesa, lungo il versante a lago oppure nella valle dell’Adige. Nel 2002 verrà aumentata la capienza delle cabine: dagli attuali 22 posti a 40 e 80. Nel periodo estivo, dall’11 giugno all’8 settembre, due linee di autobus, gestiti dall’azienda provinciale dei trasporti e attrezzati di apposite rastrelliere, accolgono i turisti e le loro bici. Una linea parte da Bardolino, passa da Garda, Torri e Albisano, arriva a San Zeno di Montagna e Prada. L’altra, da Garda, giunge a Novezza dopo le soste a Costermano, Caprino e Spiazzi. Nei prossimi giorni uscirà una cartina con la descrizione dettagliata dei percorsi nell’entroterra. Gli albergatori di Garda e Costermano hanno deciso di organizzare scuole di addestramento (responsabile tecnica la Pezzo, collaboratori il bresciano Paolo Rosola e Maurilio Cavalieri, istruttori Rasmussen, Acquaroli, ecc.). Tutte le novità sono state illustrate nel corso di una conferenza stampa svoltasi nel castello di Torri. I motivi del successo li spiega la campionessa olimpica Paola Pezzo. «Questa zona è un angolo di paradiso – dice -. Il clima è sempre favorevole: raro avere giornate troppo fredde, anche in pieno inverno. Si possono inoltre trovare tracciati di ogni tipo: alcuni molto semplici, con lunghi tratti in saliscendi sempre pedalabili; altri molto complessi, con forti pendenze, salite mozzafiato e discese tecniche. «Decine di bikers si avventurano sui sentieri più o meno tracciati, alla ricerca di nuovi impegnativi passaggi, scenari unici e scorci da non perdere. I boschi rigogliosi sono invece il regno di lecci e roverelle. Qui fioriscono tutte le varietà di piante tipiche delle coste marine. Il fondo dei terreni ha un ottimo drenaggio e difficilmente si trova quel fango fastidioso che, incollandosi alle ruote, impedisce di avanzare. Anche quando si scende dalle strade battute per addentrarsi su tratti meno frequentati non si incontrano particolari problemi». E il «nostro» Paolo Rosola, 14 tappe vinte al Giro d’Italia: «In collaborazione con gli enti locali, vorremmo segnalare tutti i sentieri in modo permanente, con le lunghezze e il grado di difficoltà. Intenderemmo pure offrire ulteriori servizi (esempio le guide locali). La zona avrebbe un ritorno economico e d’immagine». Questa forma di turismo, che spopola da anni nell’alto lago (ad esempio, sulle strade militari attorno a passo Nota) ha attecchito quindi anche nel Veronese. E il turismo sportivo comincia a diventare una risorsa preziosa per il bacino gardesano.

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