venerdì, Aprile 19, 2024
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A inaugurare a settembre i Giochi olimpici di Sydney ci sarà anche il triathlon. Sport nato come sfida estrema, ha progressivamente mutato pelle e caratteristiche trasformandosi in un moderno, ecologico e spettacolare sport.

Triathlon

A inaugurare a settembre i Giochi olimpici di Sydney ci sarà anche il triathlon. Sport nato come sfida estrema, ha progressivamente mutato pelle e caratteristiche trasformandosi in un moderno, ecologico e spettacolare sport alla portata di tutti. E un merito, se il triathlon ha raggiunto il traguardo delle Olimpiadi, spetta anche alla nostra provincia e in particolare al Garda. La prima manifestazione in assoluto in Italia di questa nuova specialità sportiva importata dagli Stati Uniti e che rappresenta la sintesi di tre gesti ( nuotare, pedalare e correre) partì infatti il 2 settembre del 1984 dalla piazza Bra di Verona con arrivo posto nel centro storico di Bardolino. Un’anteprima di uno sport sconosciuto nel nostro paese (la prima gara in assoluto fu disputata il 18 febbraio alle Hawai) promossa e organizzata dall’allora studente universitario Camillo Cametti, fondatore in seguito dell’Associazione italiana triathlon, con il patrocinio del Comune e dell’allora Azienda di soggiorno e turismo di Bardolino. Da allora sono trascorsi 17 anni, quante sono le edizioni del «Città di Bardolino», la gara diventata internazionale rimasta fedele alla distanza olimpica (1,5 chilometri di nuoto, 40 di corsa ciclistica e 10 di podistica) che quest’anno si svolgerà dopodomani, sabato, con partenza della frazione nuoto alle 13.30 a Punta Cornicello. Quella di Bardolino è del resto pubblicizzata come la manifestazione dei record e non solo per le 17 edizioni e per l’alto numero degli iscritti, arrivato a superare il tetto dei mille atleti partecipanti, quanto per il montepremi (30 milioni) e per la perfetta organizzazione con impegnati complessivamente oltre 450 addetti. Un appuntamento quindi da non perdere quello con il «Città di Bardolino» che di anno in anno raccoglie le adesioni sempre più numerose degli specialisti del trittico sportivo. Un vero e proprio salto di qualità la manifestazione lo mette a segno nell’87 con la quarta edizione che diventa unica prova italiana del circuito «Le Coq Sportif», mentre quella successiva va ad assumere il ruolo di prova unica per la Coppa Italia a squadre e sesta prova per il Campionato italiano di società. Sono oltre 400 i partecipanti all’edizione ’90 e con i migliori atleti italiani ed europei si misurano anche statunitensi e partecipanti arrivati da posti lontani come Bermuda e Guadalupa. Ad interrompere i successi degli atleti italiani nel ’94 è il ceco Martin Matula, che si ripeterà nell’edizione del ’97 già iscritto per quest’ultima edizione, e reduce dal fresco successo di San Marino, competizione inserita, come quella di Bardolino, nel circuito «Blue triathlon Reebok series». Dal 1996 il triathlon bardolinese viene anticipato e passa dal mese di settembre a quelli di giugno e per tre anni consecutivi assegna il trofeo Gore Windstopper. L’edizione di quest’anno con il numero 17 risulta invece valida per il Campionato italiano universitario e a fotografare la gara, al di là dell’impressionante numero di iscritti, la presenza di atleti di notevole caratura. In primis l’australiana Loretta Harrop, campionessa mondiale lo scorso anno e seconda nel world ranking. A difendere i colori azzurri il campione italiano Fabrizio Ferraresi (al suo attivo l’edizione del ’91) e Stefano Belandi, punta di diamante della nazionale italiana e impostosi a fine aprile a Cefalù nella penultima prova di qualificazione olimpica. A dare spicco alla manifestazione anche la presenza della nazionale italiana di triathlon lungo (4-120-30) Daniela Locarno, che ai campionati mondiali di Nizza ha colto la medaglia di bronzo.

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