venerdì, Aprile 19, 2024
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Commenti contrastanti in paese: c’è chi è preoccupato e chi è indifferente. Lunedì un vertice in Prefettura. Veronesi: «Potrebbero averle messe lì per sollecitare l’atteso intervento»

Trimelone, bombe per la bonifica

Le bombe recuperate, e abbandonate da ignoti in bella vista sull’isola di Trimelone, hanno riaperto l’annoso problema della bonifica dell’ex polveriera di Angelo Catelani esplosa nell’ottobre del 1954. È stato infatti convocato per lunedì mattina, alle ore 11, un vertice in Prefettura per fare il punto della situazione a pochi giorni dal sensazionale ritrovamento di quasi cento chili di esplosivo, pari a 24 bombe e proiettili. Tra gli ordigni anche quattro a caricamento speciale, per i quali si ipotizza una miscela di sostanze velenoso come gas nervino. Attorno ad un tavolo, in Prefettura, sono stati convocati i sindaci di Brenzone e Malcesine, gli assessori regionali Massimo Giorgetti e Stefano Valdegamberi, rispettivamente delegati alla sicurezza e alla protezione civile, carabinieri e polizia. L’occasione giusta per il primo cittadino di Brenzone, Giacomo Simonelli, di avanzare con forza la richiesta di un concreto intervento di bonifica dei fondali, infestati dagli ordigni delle due guerre mondiali, che circondano l’Isola di Trimelone. Lingua di terra, posta a circa 300 metri dalla riva di Assenza, negli anni Trenta sede di un cantiere per i residuati bellici della Grande Guerra. Un’area di 4mila 165 metri quadrati, acquistata dall’Amministrazione municipale di Brenzone dallo Stato ad inizio anni Sessanta per 800mila lire, interdetta all’approdo delle imbarcazioni e dei bagnanti appunto per la pericolosità del luogo. Divieto spesso, per non dire quasi sempre, regolarmente ignorato. «Proprio questa mattina (ieri per chi legge ndr) ho firmato una nuova ordinanza che vieta di avvicinarsi all’isola nel raggio di 50 metri: l’ufficio tecnico ha già avuto l’incarico d’installare boe luminose per delimitare lo spazio d’acqua interdetto al transito di mezzi nautici», afferma il sindaco Simonelli con al suo fianco l’assessore Davide Benedetti. Primo cittadino allarmato per il ritrovamento sulla spiaggia dei residuati bellici. «Chiunque sia stato l’autore di questa bravata è un vero incosciente: non si è reso conto del pericolo che ha corso visto le pessime condizioni delle bombe ripescate nel Garda». Intanto in paese l’opinione si divide tra indifferenti alla sensazionale ritrovamento e chi invece non nasconde una certa preoccupazione. «Premesso che siamo abituati al rinvenimento in zona di residuati bellici, rimane l’inquietudine per come si sono materializzate sull’isolotto quelle bombe», afferma Paolo Formaggioni titolare dell’edicola di Castelletto. «In questi giorni nel mio negozio non si parla d’altro e sono molto colori che sperarano inn un intervento di sminamento dei fondali attorno a Trimelone». «Peccato che solo adesso si accorgano della pericolosità di quell’isolotto», interviene il consigliere comunale AldoVeronesi pronto ad insinuare l’ipotesi di un’operazione studiata a tavolino per riportare l’attenzione sulla bonifica di Trimelone». «Abito proprio di fronte a quella lingua di terra e non ho notato in questo periodo alcun movimente strano», sostiene Stefano Agarri Pagnigutti titolare della scuola di sub ad Assenza. «Sono caduto dalle nuvole quando ho letto del ritrovamento sul bagnosciuga di tutte quelle bombe. C’è però da dire che i controlli sono praticamente inesistenti. Solo un pazzo poteva portare a termine una simile dimostrazione».

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