Sedici milioni di euro per il progetto di «adeguamento idraulico e miglioramento della qualità dello scarico» del depuratore di Peschiera

«Tubazioni sotto al lago da rifare»

Di Luca Delpozzo
(g.b.)

Sedi­ci mil­ioni di euro per il prog­et­to di «adegua­men­to idrauli­co e miglio­ra­men­to del­la qual­ità del­lo scari­co» del depu­ra­tore di Peschiera: è l’investimento sostenu­to dalle Regioni e dagli Ambiti ter­ri­to­ri­ali di com­pe­ten­za di Vene­to e Lom­bar­dia. Ma anche questo inter­ven­to potrebbe non essere suf­fi­ciente a ren­dere ido­neo l’impianto aril­i­cense a reg­gere il flus­so di un baci­no come quel­lo del Gar­da in con­tin­ua cresci­ta demografica.Per questo Gar­daUno, soci­età di ges­tione del col­let­tore sub­lacuale del­la spon­da bres­ciana del lago e del depu­ra­tore di Peschiera, ha da tem­po pos­to l’attenzione sul­la pos­si­bil­ità di adottare un diver­so asset­to del sis­tema fog­nario e depu­ra­ti­vo. In ques­ta prospet­ti­va alcu­ni mesi fa ha affida­to alla facoltà di ingeg­ne­r­ia ambi­en­tale dell’ di Bres­cia uno stu­dio mirato.«Si trat­ta di indi­vid­uare le pos­si­bili alter­na­tive per sgravare Peschiera dal cari­co di liqua­mi prove­ni­en­ti dal­la spon­da bres­ciana», spie­ga Mario Gia­comel­li, diret­tore dell’impianto con­sor­tile. Il col­lega­men­to tra i sis­te­mi di col­let­ta­men­to delle due rive è garan­ti­to dal­la con­dot­ta sub­lacuale che va da Toscolano (Bres­cia) a Tor­ri del Gar­da: sette chilometri e mez­zo di una tubazione posizion­a­ta negli anni ’80 sul fon­do del lago.«Sulla strut­tura», pre­cisa il diret­tore, «Gar­daUno effet­tua peri­odica­mente prove di tenu­ta e deflus­sag­gi, cioé una sor­ta di pulizia per elim­inare i deposi­ti di sporco che potreb­bero ridurre il diametro ed osta­co­lare il pas­sag­gio dei liqua­mi. Ma è evi­dente che si trat­ta di una strut­tura che ha super­a­to i 25 anni di età ed è meglio quin­di iden­ti­fi­care e pro­gram­mare sin d’ora gli inter­ven­ti nec­es­sari a garan­tire anche in futuro l’efficacia del sis­tema di col­let­ta­men­to fog­nario lacuale».Un pri­mo stu­dio in tal sen­so era sta­to com­mis­sion­a­to dall’ all’Università di Tori­no alla fine degli anni ’90. «La con­clu­sione di quel lavoro prospet­ta­va di dis­tribuire sul ter­ri­to­rio quat­tro impianti di depu­razione, aggiungerne cioè tre a quel­lo esistente di Peschiera», ricor­da Gia­comel­li, «vedremo se ques­ta ipote­si sarà con­fer­ma­ta dal­la val­u­tazione attual­mente in cor­so da parte dell’università di Bres­cia. Se, invece, ver­rà con­fer­ma­ta la valid­ità di las­cia­re col­le­ga­ta a Peschiera la spon­da bres­ciana dovre­mo iniziare a pen­sare al rifaci­men­to delle con­dut­ture, in par­ti­co­lare al col­lega­men­to Toscolano-Torri».Un’ipotesi su cui non con­cor­da, ad esem­pio, il sin­da­co di Tor­ri, Gior­gio Pas­sionel­li. «Oltre a quel­lo di Peschiera, deve essere mes­so un altro impianto nel Bres­ciano», dice, «così si risolver­an­no i prob­le­mi che reg­is­tri­amo in ques­ta parte di lago, a com­in­cia­re da quel­lo del cat­ti­vo odore pre­sente nel­la zona in cui si tro­va la cab­i­na del­la pom­pa di soll­e­va­men­to dell’impianto. Ho chiesto in questi giorni ai nos­tri uffi­ci», con­tin­ua, «e inten­do inter­es­sare anche Ags e Gar­daUno, di rac­cogliere tut­ta la doc­u­men­tazione esistente sull’impianto di col­let­ta­men­to. Quin­di cercher­e­mo di velo­ciz­zare i tem­pi di real­iz­zazione di quelle opere che prob­a­bil­mente anda­vano pen­sate già molti anni fa».

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