venerdì, Marzo 29, 2024
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Sul lago le presenze rispetto all’anno scorso sono calate in media dell’11 per cento, ma la Pasqua è arrivata presto e il tempo è stato brutto. La sfida da affrontare è la concorrenza dei «pacchetti tutto compreso» all’estero

Turismo, maggio da dimenticare

I turisti a maggio hanno snobbato il lago. Le rilevazioni degli Uffici di informazione accoglienza turistica (Iat) di Bardolino, Brenzone, Garda, Lazise, Malcesine e Peschiera parlano chiaro: il calo medio rispetto all’anno scorso è stato dell’11 per cento circa, con punte del 14 per cento, equamente distribuito tra italiani e stranieri. La flessione di presenze, almeno per ora, potrebbe essere giustificata da alcuni dati contingenti: la Pasqua è arrivata prestissimo, cioè il 27 marzo, e con un tempo ingrato. Pioggia e temperature basse non hanno certo spinto a fare i bagagli, ma piuttosto indotto a risparmiare per tempi migliori. Un atteggiamento generalizzato, vista la pessima congiuntura economica che l’Europa sta vivendo. Mentre sono calati gli utenti, sono però in alcuni casi aumentati i contatti, cioè le richieste di informazioni avute dai vari Iat (uffici turistici). Ciò contribuirebbe a dar fiducia all’ottimismo del dato fornito dall’Osservatorio mondiale del turismo, il World Travel and Tourism Council, che indica come il turismo sia, nonostante tutto, il settore economico con la maggior capacità di recupero. Le proiezione per la prossima estate sono di un + 3,4 per cento in Italia e gli esperti locali presumono che il trend positivo si possa ripercuotere sulla nostra città e il Lago di Garda. Non resta che incrociare le dita, confidare nella clemenza del meteo e augurarsi anche che chi opera nel settore si renda conto che, in questo momento, il turista, oltre ad avere meno soldi in tasca, ha anche molti altri orizzonti appetibili. Per questo la scelta dei lidi gardesani deve risultargli conveniente o, comunque, apparire rispettosa del rapporto qualità-prezzo. Lo ha già ricordato Giuseppe Lorenzini, presidente dell’Unione albergatori veronesi Ugav, e lo segnala anche Antonio Pastorello, assessore provinciale al turismo e allo sport, nonché vicepresidente dell’ente. «Ci sono persone, anche con scarso reddito, che vanno in vacanza sul Mar Rosso perché trovano occasioni molto convenienti, cioè soggiorni “all inclusive” con volo compreso, sole garantito e mare corallino», commenta Pastorello. «Tutto bellissimo, ma noi che abbiamo molto più di questo, anche a livello culturale, dobbiamo essere più competitivi. In quei Paesi, in fondo, l’orizzonte è il deserto, noi invece possediamo una perla rara e dobbiamo quindi impegnarci per renderla anche economicamente appetibile». Del resto sono proprio i contatti a confermare che le scelte sono spesso determinate dalla necessità di fare economia: «Le richieste sono soprattutto per le strutture extra alberghiere, come i campeggi, gli appartamenti, i bed & breakfast, mentre il turismo classico alberghiero è in calo», commentano gli esperti di Provincia di Verona Turismo srl, la società che gestisce i 17 Iat provinciali, compresi quelli che si trovano sulla Riviera degli Olivi, che hanno già in mano i dati realtivi a maggio. Così, cifre alla mano, risulta che è stata Garda ad andare per la maggiore. Ha avuto 12.580 utenti. I contatti sono stati 3.660, il 70 per cento telefonici e il resto per posta, via fax o e-mail. Lo Iat di Peschiera ha avuto 11.236 utenti, contro i 14.172 dell’anno scorso: i contatti quest’anno sono stati 1.180 (l’anno scorso 2350), l’80 per cento via telefono, il resto per posta, mail e fax. A Malcesine l’ufficio informazioni registra un calo di oltre 200 utenti. A maggio sono stati 8.030, l’anno scorso erano stati 8.267: i contatti sono passati da 1.300 a 1.199, il 60 per cento via telefono il resto per posta, mail e fax. Il dato di Bardolino riguarda solo il maggio 2005: gli utenti sono stati 7.035, i contatti sono stati 800, nell’80 per cento dei casi si tratta di telefonate. È Brenzone che dà le cifre più scarne: gli utenti sono stati solo 524. I dati sul turismo a Lazise coprono una fascia temporale più lunga, ma riconfermano il trend negativo. Riguardano cioè il periodo gennaio-maggio 2005 comparato a quello del medesimo periodo dell’anno scorso. Nel 2004 le presenze dei turisti erano a quota 8.750 (50 per cento italiani, 50 per cento stranieri), quest’anno sono state 7.500 con un calo, equamente distribuito tra italiani e stranieri, del 14 per cento. I contatti sono invece aumentati dell’11 per cento, passando da 1.200 a 1.450: nel 70 per cento dei casi si tratta di italiani, nel 30 per cento di stranieri. In tutte le zone menzionate l’utenza è composta all’ottanta per cento da stranieri, il resto da italiani.

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