L’olio di Torri nell’olimpo degli extravergini più buoni e apprezzati d’Italia. «Gradita conferma della qualità del nostro prodotto», fanno sapere dall’Azienda agricola Ca’ Rainene, quella ottenuta a Faenza alla presentazione ufficiale della «Guida agli extravergini» di Slow Food, edizione 2007. L’associazione che ogni anno formula giudizi e riporta in una guida nazionale i migliori oli d’Italia ha attribuito al prodotto di Torri addirittura tre olive. Un riconoscimento prestigioso che, in Veneto, solo un’altra ditta si è aggiudicata, una prima assoluta per il lago di Garda.Le giurie regionali di Slow Food hanno assaggiato «alla cieca» circa duemila oli. Di questi, 883 sono stati promossi; ma le «tre olive» sono andate solo a 40 oli. Ben 654 sono le aziende censite in 18 regioni d’Italia, oltre a Slovenia e Croazia. Questa settima edizione della guida è la più ricca di tutte. Nella zona del Garda e del primo entroterra sono state 13 le ditte promosse da Slow Food. Tra queste, due olive a oli di Brenzone, Malcesine e a uno di Bardolino. Per Torri, oltre a Ca’ Rainene che, con tre olive, è risultato il migliore olio veneto con quello di Grignano di Monte Guala, è stato tributato riconoscimento con una oliva anche quello di Roberto Consolini di località Crero.Tra le tre regioni che si affacciano sul Garda solo Ca’ Rainene e il novello Cavazza di Manerba, nel Bresciano, hanno ottenuto tre olive e sono i migliori oli del maggiore lago. «Una soddisfazione – commenta Paolo Bonomelli, titolare della Ca’ Rainene – ricevere questo premio così importante. Ciò dà maggiore forza al lavoro che stiamo facendo e ai progetti in campo per il 2008: vorremmo iniziare a praticare la coltura di tipo semi-intensivo o intensivo». Finora infatti, dopo avere utilizzato l’oliveto di famiglia acquistato sulle colline di Torri negli anni Cinquanta, Bonomelli ha estratto l’olio da circa millecinquecento alberi su 15 ettari. Casaliva, oltre a Favarol, Trepp, Rossanel e Frantoio, sono le tipologie di piante da cui deriva il prezioso “oro” di Torri. «Stiamo sperimentando, con gli – dice ancora Bonomelli- per vincere la sfida che consideriamo fondamentale: mantenere la stessa qualità e caratteristiche organolettiche, aumentando la produzione e meccanizzando alcune fasi della lavorazione. Vorremmo passare dai 250 olivi per ettaro agli 800 o ai 1000, previsti rispettivamente dalla coltura semi-intensiva o intensiva, ancora poco usata in Italia e molto in Spagna».Ca’ Rainene ha ricevuto negli anni scorsi riconoscimenti prestigiosi come la «Gran Menzione» al Sol d’Oro del Vinitaly, o il «Leone d’Oro» dei Mastri Oleari. «Questa qualità – conclude l’assessore comunale Alessandra Marconi- non può che farci piacere e identifica Torri come la capitale di produzione dell’olio di qualità”.
Premiato con le «tre olive» nella guida annuale di Slow Food