giovedì, Aprile 25, 2024
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Sarà realizzato per risolvere l’inadeguatezza della rete dei canali

Un laghetto salverà l’alto e medio Mantovano dalle inondazioni.

Stop agli allagamenti nel territorio dell’Alto e Medio Mantovano a valle di Castiglione. L’intervento che prevede una «cassa di laminazione», cioè un laghetto che si riempie in caso di rischio d’esondazione del vaso Riale, sarà presentato oggi in Municipio. L’intervento nasce dalla necessità di risolvere i problemi dovuti all’inadeguatezza della rete dei canali e dei fossi a valle della cittadina aloisiana. Una città e un comprensorio che hanno conosciuto, in questi ultimi anni, un fenomeno particolare.  Su di essi, infatti, sono venuti a gravare i sempre più accresciuti contributi idrici dovuti all’espansione delle aree urbane del Comune. Aree cementificate nelle quali le acque piovane non filtrano nei terreni, ma vengono convogliate alle reti fognarie e quindi ai fossi di scolo.  I principali canali ricettori (Vaso Riale, Seriola Marchionale, Vaso Gozzolina, Scolo Osone) hanno, infatti, come recapito finale il fiume Mincio, a più di 40 km di distanza, e la loro insufficienza determina problematiche idrauliche nei territori di vari comuni: Castiglione, Medole, Ceresara, Rodigo, Castellucchio (Sarginesco), Castel Goffredo con inondazioni in caso di piogge eccezionali.  La soluzione progettuale consiste nella realizzazione di un bacino di laminazione in grado di invasare temporaneamente le acque di piena e rilasciarle a valle in modo limitato e regolato. «Si eviterà così – spiega il presidente del Consorzio Alta e Media Pianura Mantovana, Carlo Anselmi – di attuare un radicale intervento d’adeguamento dell’intera rete di canali fino al Mincio, che sarebbe stato d’improponibile impatto economico e ambientale». Saranno invasate nel nuovo bacino le acque meteoriche provenienti dalle colline a monte di Castiglione e dalla quasi totalità del centro urbano. L’area complessiva interessata è di circa 70mila metri quadri e il volume massimo invasabile è di circa 180mila metri cubi. L’opera è finanziata interamente dalla Regione Lombardia, direzione generale Agricoltura, per un importo di un milione e 700mila euro stanziato dall’Autorità di Bacino del Po con il programma in materia di difesa del suolo per il triennio 2001-2003. Il progetto e la direzione lavori sono effettuati dai tecnici del Consorzio; la fine cantiere è prevista per il marzo 2010. 

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