giovedì, Aprile 25, 2024
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Positivi i primi dati sulla qualità delle acque. L’Arpav: «Nessun problema dai 65 punti di controllo». Verifiche sulle alghe: «Mai rilevate tossine. E si attende una fioritura scarsa»

Un lago con le spiagge in regola

Sono ripresi ieri, con tutte le spiagge veronesi registrate come idonee alla balneazione, le analisi dell’acqua del lago che l’Arpav svolge in vista dell’apertura della stagione turistica 2007, al via «ufficiale» il primo maggio. Chi deciderà di tuffarsi nel Garda prima di allora sarà senza tutela sanitaria. A sottolineare questo aspetto sono proprio gli esperti dell’ufficio lago di Garda del dipartimento provinciale Arpav di Verona che hanno dato il via ai controlli su tutte le 65 spiagge della Riviera degli Olivi.«La Regione Veneto ha classificato le acque di balneazione per la stagione 2007. Sulla base dei dati analitici dei due anni precedenti, il 2005 e il 2006, è risultato che tutti i 65 punti di campionamento sono idonei», fanno sapere Giorgio Franzini, responsabile dell’ufficio lago di Garda, e Giancarlo Cunego dell’Arpav di Verona. «Ciò significa che cominciamo a fare le nostre analisi di routine in tutte le 65 spiagge della provincia e il primo maggio, in base ai risultati, potremo dire dove si può fare il bagno e dove no».Iniziare la stagione con tutte le spiagge idonee non è comunque una novità assoluta: «Ci sono stati anni sfavorevoli in cui alcuni lidi partivano temporaneamente non idonei ma poi, entro il 1° maggio, si individuava il problema e si ripristinava l’idoneità. Solo nel 2002, invece, capitò di trovarci a maggio con alcuni punti non idonei. Fu un caso dovuto a un cambio della normativa, che modificò i criteri di valutazione in senso restrittivo. Quella norma, tuttora in vigore, vede l’Italia dotata della legge più restrittiva d’Europa».Oltre ai parametri sulla balneazione, l’Arpav valuterà l’eventuale presenza di alghe, l’andamento della cosiddetta «fioritura». Franzini è ottimista: «Il lago quest’anno non ha avuto il rimescolamento completo, un fenomeno complesso, fisiologico per i laghi, legato alla pressione atmosferica e alle temperature di aria e acqua e che nel Garda non si verifica sempre». «Ci aspettiamo dunque una minore presenza algale rispetto all’anno scorso». Tra le alghe si teme soprattutto la Anabaena lemmermannii, potenzialmente tossica: «Ribadiamo che non sono mai state trovate nel Garda alghe che abbiano prodotto tossine», assicurano Franzini e Cunego, «e comunque il nostro compito è proprio quello di sorvegliare». Ancora Franzini: «Questo genere di alghe non ha mai superato livelli critici, se ciò fosse accaduto sarebbe subito scattato il divieto di fare il bagno. C’è infatti una circolare ministeriale che prevede che non si superino mai le 5000 cellule per millilitro, pena la chiusura della spiaggia a scopo preventivo».Ci si chiede se il parziale rimescolamento sia dovuto all’ipotizzata mutazione climatica in corso. Ma Franzini commenta: «La caratteristica fisiologica del Garda e di altri laghi subalpini è di non rimescolarsi sempre. Il «”nostro” lo ha fatto nel 1990, 1992, 1997, 2000, 2002, 2004, 2005».

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