venerdì, Aprile 19, 2024
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L’Amministrazione comunale l’ha regalato a tutti i cittadini per Natale

Un libro sulla chiesadi S.Pietro in Lucone

Il Comune di Polpenazze ha fatto trovare «sotto l’albero di Natale» un regalo per tutti i cittadini, il libro «La chiesa di San Pietro in Lucone». Il testo, scritto Luciano Prospero e Giovanni Prospero, è un’indagine storica-architettonica sulla chiesa del XIV secolo situata nelle vicinanze dell’ex lago Lucone, oggetto di scavi archeologici.«A circa 1000 metri di distanza ad ovest del centro abitato e del castello di Polpenazze – scrivono gli autori – sopra un colle d’anfiteatro morenico, nei pressi del cimitero ottocentesco, si trova la chiesa di S. Pietro in Lucone (da «lucus», cioè bosco sacro), anticamente dedicata ai santi Pietro e Paolo». Situata tra le frazioni Vedrine e Fontanelle, alla chiesa si giunge per la strada che collega Polpenazze con Mura e Puegnago verso nord e Castrezzone verso sud-ovest. L’edificio attuale, restarurato dopo il sisma del 2004, è una costruzione trecentesca, realizzata in seguito al probabile crollo della chiesa romanica precedente.Il libro, come spiega nella presentazione il sindaco Giuseppe Turrina, sarà un aiuto per conoscere meglio storie e bellezze di questa chiesa, con notizie sul contesto storico, sulle cappelle (S. Rocco, Beata Vergine, Romito), sul campanile e vari oggetti che si trovano all’interno. Questo libro, inoltre, valorizzerà ulteriormente un’area di grande interesse, come dimostra il «Progetto di valorizzazione area archeologica Lucone D. – Polpenazze», redatto dal Comune.IL SITO dell’ex lago Lucone, infatti, candidato come patrimonio mondiale Unesco, è oggetto di scavi fin dal 1965 da parte del Gruppo Grotte Gavardo. Del gruppo fa parte anche Gabriele Bocchio, che ha collaborato alla realizzazione del libro.Nei mesi scorsi il Comune ha chiesto alla Regione un contributo di 166 mila euro ( 51 mila rimarrebbero a carico delle casse comunali) per un progetto mirato a valorizzare e rendere di pubblica fruizione un sito archeologico di consolidato interesse scientifico. L’obiettivo sarebbe di creare un «archeoparco» aperto, situato in un’area di pregio ambientale e naturalistico. La prima fase archeologica, ipotizzata di due anni, sarà affidata al Museo Archeologico di Gavardo, che dal 2006 ha ripreso le ricerche. Lo scopo di queste e dello stesso progetto è definire forma e caratteristiche di uno dei cinque villaggi del Lucone (il D), individuarne gli elementi architettonici e la pianta e, infine, proporne una visione ricostruttiva.In attesa di una risposta dalla Regione per i contributi, il Comune, per tutelare la zona e per creare alcune strutture di supporto alla ricerca, ha intanto acquistato 6000 mq attorno al sito. Nel frattempo la Soprintendenza per i beni archeologici di Milano si è già da tempo espressa favorevolmente sul progetto, perché, come scrivono gli autori del libro, «Il Lucone è luogo denso di storia, di profondi silenzi, di colori e di profumi intensi».

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