martedì, Aprile 23, 2024
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La Regione ha già stanziato 20mila euro per il marchio

Un logo del Garda per rilanciare il lago

Una sorta di marchio di denominazione geografica per contraddistinguere e promuovere le bellezze e la riviera veronese del lago di Garda. Dopo anni di battaglie per tentare di unire l’intero bacino lacustre, in barba ai confini geografici delle tre regioni che vi si affacciano, è spuntata ora la proposta di istituire un marchio distintivo per la valorizzazione, la promozione e lo sviluppo economico del comprensorio gardesano. Il punto di partenza è veneto, anzi veronese. Per la precisione, l’idea del marchio partirà dalla Riviera degli Ulivi. È lì infatti che l’autore della proposta di legge, presentata alla presidenza del consiglio regionale pochi giorni fa assieme all’intero gruppo di Alleanza nazionale e ad altri consiglieri della maggioranza, ha intenzione di convocare una prima riunione con i sindaci del comprensorio del Garda e del Baldo. «Il Garda», spiega il consigliere Paolo Cerioni, «è riconosciuto come bacino d’importanza strategica e turistica di assoluto rilievo per la Regione Veneto. Di qui l’idea di mettere in campo una proposta che, iniziando a unire tutti i paesi rivieraschi e quelli dell’immediato entroterra lacustre veronese, promuova il territorio con un marchio, che denoti l’appartenenza all’area del lago di Garda. Questo sarà il primo passo per coinvolgere poi le realtà che operano e lavorano sull’intero bacino, a prescindere dall’appartenenza a una delle tre regioni che si affacciano sul bacino». Per realizzare il progetto del marchio Cerioni non ha perso tempo e, oltre a presentare il progetto di legge regionale, è riuscito a trovare i fondi per finanziare lo studio di fattibilità del marchio. «In effetti», prosegue, «siamo riusciti a stanziare 20mila euro per lo studio di fattibilità, in attuazione della legge regionale 33 del 4 novembre 2003 in materia di turismo ed abbiamo affidato ad alcuni architetti lo studio del marchio. A breve, le diverse soluzioni che ci verranno date, verranno valutate per decidere quale sarà il logo del marchio lago di Garda». In questi giorni, inoltre, da Venezia è partita una quindicina di lettere, destinatari i sindaci dei paesi rivieraschi della sponda veronese, da Peschiera a Malcesine, e quelli del primo entroterra, da Caprino a San Zeno di Montagna, Ferrara di Monte Baldo, Cavaion, Castelnuovo, Affi e Rivoli. Ai primi cittadini il consigliere regionale ha inviato copia del progetto di legge, tre articoli in tutto, in cui però sono condensati i concetti e le finalità dell’iniziativa. «Come è accaduto per il marchio doc del vino lacustre o il dop per l’olio extravergine», ha concluso l’esponente di Alleanza nazionale, «questo marchio dovrà caratterizzare in Italia e all’estero il bacino e l’area del lago di Garda». Il passo immediatamente successivo dovrebbe essere quello di coinvolgere, almeno nelle intenzioni dei firmatari del progetto, oltre alle amministrazioni comunali, anche la Comunità montana del Baldo, la Comunità del Garda, gli enti e le associazioni di operatori turistici, i soggetti pubblici o privati che operano e promuovono il lago di Garda, in modo che «sforzi, idee e iniziative vengano messe a disposizione per raggiungere in breve tempo l’obiettivo comune di promozione e valorizzazione del territorio attraverso un simbolo unico di riconoscimento internazionale».

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