giovedì, Aprile 25, 2024
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Il Comune ha già avviato il recupero dell’archivio storico, per anni fermo nei solai del municipio. L’opera di S. Pietro di Gardola già inserita nel piano per il 2006

Un museo nell’antica pieve

Manlio Bonincontri, sindaco di Tignale, ricorda l’attenzione riservata dal suo Comune alla Cultura: il recupero dell’archivio storico e la valorizzazione di siti archeologici rimasti a lungo nell’ombra e valorizzati solo da qualche anno a questa parte. Il recente passato aveva fatto registrare il recupero delle pergamene tra il 14° e il 18° secolo. Un’iniziativa che andava ad aggiungersi alla precedente traduzione e pubblicazione degli statuti comunali, con rarissimi documenti risalenti al 15° secolo. Accanto a questi preziosi scritti, Tignale possiede una copiosa documentazione relativa ai secoli tra il 17° ed il 20°, materiale cartaceo in gran parte sconosciuto e che «sino ad alcuni anni fa giaceva quasi abbandonato nel solaio dell’edificio municipale». Adesso quel locale è stato rimesso in sesto ed è in condizione di ospitare adeguatamente il materiale: pavimenti, intonaci, impianti elettrici, scaffalature. La prima fase dell’intervento ha visto all’opera un gruppo di volontari, che hanno tolto i documenti dai vecchi contenitori, per poterli inserire in spazi più consoni. Oggi ci si trova di fronte alla parte più complessa e delicata, che consiste nel riordinare e inventariare l’intero archivio storico. Solita la trafila, passata attraverso la consultazione con la Soprintendenza Archivistica per la Lombardia, seguita da un’ispezione sul posto. Infine, il passo determinante, con l’assegnazione del lavoro ad una ditta di San Martino della Battaglia. L’intero materiale documentario sarà, tra l’altro, interamente trasferito su supporto informatico, consentendo così la consultazione tramite computer. I costi? Sessantamila euro nell’arco di tre anni, fermo restando che verrà seguita la solita procedura alla ricerca di contributi regionali. I lavori sono da concludersi entro il 2008. La Cultura di Tignale si allarga, poi, dal chiuso dell’archivio alla valorizzazione di alcuni importanti siti: un’attività, sintetizza il sindaco, «svolta negli ultimi anni in collaborazione con l’Asar (Associazione storico archeologica della Riviera), con il patrocino della Soprintendenza ai beni storico archeologici della nostra provincia, con la guida del prof. Gianpietro Brogiolo e attraverso la collaborazione con l’Università di Padova (Facoltà di Archeologia), che ha svolto un’intensa attività di ricerca storico-artistica». Il fine? «Lo studio e la conoscenza della storia del nostro territorio e del recupero del patrimonio culturale, archeologico ed architettonico esistenti». I risultati del lavoro sono stati riportati dal sindaco sull’ultimo Notiziario Comunale, che vede elencare le fasi di scavo e studio di alcuni insediamenti eremitici, oltre alla pubblicazione di un opuscolo sull’argomento. Quindi, altri scavi alla chiesa di San Pietro, proseguiti fino allo scorso anno unitamente alle opere di restauro, seguiti da due pubblicazioni dal titolo «Chiese e insediamenti rupestri altomedievali a Tignale» e «Archeologia e storia della chiesa di San Pietro di Tignale». Ed ora? «L’intenzione è quella di passare alla musealizzazione della chiesa di S. Pietro. L’opera è già inserita nel piano triennale del Comune per l’anno 2006, la previsione di spesa ammonta a 220.000 euro». L’intervento passerà attraverso una convenzione con la Parrocchia, proprietaria dell’edificio un tempo adibito a chiesa.

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