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Un successo e un’emozione il concerto al castello di Arco per la pace

Un progetto musicale ambizioso e complesso, molto articolato, creato per il nuovo millennio come monito di pace e che acquista particolare significato per la coincidenza, nel 2016, con l’anno giubilare straordinario dedicato alla misericordia, oltre che per le crescenti minacce, in tutto il mondo, alla pacifica convivenza. Una piccola, grande sfida che ha richiamato, domenica 14 agosto nella spettacolare cornice del prato della Lizza al castello di Arco, poco meno di 600 persone (precisamente sono 568 i biglietti staccati, di cui 121 in prevendita), che hanno salito l’erta via alla rocca per assistere allo straordinario concerto dell’orchestra Haydn diretta da Karl Jenkins e affiancata per l’occasione dall’Ensemble Vocale Continuum, diretto dal m.o Luigi Azzolini, nell’esecuzione della partitura «The armed man: a mass for peace». E che ha meritato l’apprezzamento entusiasta sia di Jenkins, sia della Haydn.

«Un pieno successo che ha spazzato via tante ansie, anche organizzative, per l’estrema difficoltà tecnica di un simile progetto – dice l’assessore alla cultura Stefano Miori – che ha comportato l’esibizione in un luogo impervio e all’aperto di un collettivo imponente. Un successo non solo per il concerto, ma anche per la serata pubblica di incontro con il maestro Jenkins, sabato sera all’Archivio storico, e delle altre iniziative propedeutiche. Un esito che ci conferma la bontà del progetto, ovvero una rassegna musicale monografica aperta ad interpreti di grande rilevanza del panorama musicale internazionale, e un successo non solo di pubblico: dal punto di vista artistico e organizzativo, abbiamo incassato un responso particolarmente positivo da Karl Jenkins, che gira il mondo a dirigere orchestre ma che ad Arco ha avuto parole entusiaste sia per il castello, sia per la Haydn. Tra l’altro, che Jenkins abbia speso simili parole per la nostra orchestra crea un ritorno d’immagine per la nostra Regione. Ma molto positivo è stato anche il riscontro che abbiamo avuto dalla Haydn, per la quale il concerto è stato una piccola sfida, vinta, e un’esperienza unica. Più in generale vorrei proporre la riflessione secondo cui in Trentino il settore della cultura è a livelli di qualità di prim’ordine, più di quello che noi stessi trentini pensiamo».

«The armed man: a mass for peace» è un progetto musicale che riesce ad amalgamare identità musicali differenti, ma anche sonorità insolite e originali; attraverso un’orchestra dall’organico integrato con numerose percussioni anche di derivazione etnica e un coro a cui si aggiunge la voce di un moezzin, propone una vera e propria summa di elementi opposti: antico e modernità; Occidente ed Oriente; guerra e pace. Nel libretto si alternano citazioni di poeti inglesi come Tennyson e Kipling, ma anche testi sacri della Cristianità, una lirica di Togi Sankichi sul disastro nucleare di Hiroshima, e una citazione dell’indiano Mahabharatà oltre alla chiamata alla preghiera – l’Adhaan – dei musulmani. La conclusione, che è l’auspicio di tutti, è «Better is peace»: un invito alla pace, alla convivenza, alla tolleranza e allo stesso tempo a godere della magnifica diversità culturale che il mondo può offrire.

Il concerto è stato l’evento clou dell’edizione 2016 della rassegna Contemporanea, che ha dedicato il tradizionale studio monografico a Karl Jenkins, compositore britannico (è nato in Galles) dal talento e dall’esperienza musicale poliedrica, che ha saputo interpretare la musica attraverso generi molto differenti come jazz, jazz rock, rock progressivo e new age, e che ha all’attivo la creazione di partiture musicali per organici orchestrali imponenti. Proprio a questo gruppo di lavori appartiene «The armed man: a mass for peace», per orchestra e coro. Il concerto è stato preceduto da un cartellone di eventi propedeutici, dedicati sia ad approfondimenti sull’attività del compositore, sia alla contestualizzazione storica del lavoro eseguito nel concerto principale (ossia le messe per gli armati di tradizione medievale).

Come tradizione per la rassegna, il concerto si è tenuto al castello: una collocazione che ancora una volta si è dimostrata il valore aggiunto che ha reso l’esibizione irripetibile. Non una sala da concerto, ma un’immersione nel paesaggio e della storia dell’Alto Garda trentino. Anche in questa edizione come nelle precedenti, la location ai piedi della grande torre merlata della rocca arcense ha costituito in primo luogo per gli stessi musicisti motivo di meraviglia e di piacere.

Foto di Jacopo Salvi, Photo Shop Professional, Riva del Garda, per Ingarda Trentino SpA 
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