venerdì, Aprile 19, 2024
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Tre corali si esibiscono domenica al chiostro della pieve per rendere omaggio a Verdi nel centenario della morte.Oltre al La Rocca di Avanzini ci saranno Bardolino e Rivoltella

Un super coro per il cigno di Busseto

Ci vuole del coraggio a prendere tre cori di diversa estrazione, metterli insieme su un palco e inventare un concerto lirico. Ci vuole coraggio, ma può funzionare. È accaduto qualche tempo fa in Vallagarina. Succederà di nuovo a Garda la sera di domenica 2 settembre, alle 21, nella cornice davvero suggestiva del chiostro della pieve. Ideatore dell’originale performance musicale è Giorgio Avanzini, direttore del coro La Rocca di Garda. Un mese fa s’era trovato coinvolto nell’organizzazione di un concerto verdiano in terra trentina. Serviva un grosso gruppo corale che accompagnasse i solisti. In quattro e quattr’otto ha messo insieme i suoi coristi gardesani, il coro della Filarmonica di Bardolino e la corale San Biagio di Rivoltella, sulla costa bresciana del Garda. Tre gruppi diversissimi fra loro: il coro di Garda è specializzato nel folclore del lago, i bardolinesi sono un ensemble polifonico, i bresciani fanno lirica. Sta di fatto che la formula ha avuto successo. E allora perché non replicarla? Ecco dunque l’appuntamento col «salotto lirico» di domenica sera, a ingresso libero, col patrocinio del comune di Garda. Un omaggio a Giuseppe Verdi nel centenario della scomparsa. Il supercoro che unisce i cantori delle due riviere del lago (una sessantina di elementi, davvero un bell’organico) accompagnerà tre solisti: la bardolinese Lidiana Gelmetti, Clara Clarich e Vincenzo Rose, quest’ultimo noto anche come regista del Piccolo Teatro del Garda, compagnia teatrale rivierasca che ha mietuto successi in mezz’Italia. Avanzini invece si alternerà fra il podio di direttore del coro e il pianoforte. Quando lui sarà impegnato con le esecuzioni corali lo sostituirà alla tastiera Vittorino Moro. Ci saranno brani dal Trovatore, dalla Traviata, dal Nabucco, dall’Aida e da altre celebri opere. «L’idea è nata in forma quasi estemporanea una settimana fa. Abbiamo ricevuto l’immediato appoggio del comune di Garda, e dunque eccoci qui a riproporre la serata verdiana», dicono Vittoriana Degli Antoni e Beppe Bertamé, i leader «storici» del coro La Rocca. Per l’occasione dovranno tirar fuori anche gli abiti «seri»: la divisa del concertone prevede gonna lunga le coriste, giacca nera gli uomini. Intanto il coro di Garda è impegnato nel consueto tour de force estivo dei concertini di piazzetta della Libertà. Tutti i martedì sera questo minuscolo spazio del centro storico diventa saletta da concerto. Il coro La Rocca apre puntualmente con le classiche cante della tradizione gardesana: la « Barcarola» , l’« Usignolo », «’ Na sera né ciàra né bruna» , tanto per citarne alcune. Poi attacca la rapsodia di motivi «leggeri», secondo lo stile tutto gardesano del «minestrone» canoro. Quindi si fa un’incursione nel folclore italiano, dalla Sicilia al Trentino, e quando attaccano «’ O sole mio» alle voci del coro s’uniscono quelle degli spettatori d’ogni nazionalità. Infine le operette e le arie d’opera. E i turisti a spellarsi le mani dagli applausi, col tutto esaurito puntualmente garantito ogni martedì sera da luglio a settembre. E succede così ormai da dieci anni.

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