giovedì, Aprile 25, 2024
HomeAttualitàUn Vittoriale «fai da te»
Con la finanziaria si volta pagina. Ma il «taglio» dei fondi influirà pochissimo sul bilancio dell’ente.
La proprietà resta pubblica ma lo Stato lascia la gestione alla Fondazione privata. È scritto nella Finanziaria

Un Vittoriale «fai da te»

Lo Stato non avrà più la responsabilità finanziaria della gestione del Vittoriale degli Italiani di gardone Riviera e cesserà di erogare il contributo ordinario alla Fondazione. Il varo della prossima Finanziaria – come annunciato anche da Bresciaoggi – ha fatto rientrare, infatti, l’ente gardonese nella lista di quelli «inutili» che saranno annullati entro sei mesi dalla manovra economica perché ritenuti «superati e inefficienti».In sostanza lo Stato non erogherà più i 40 mila euro versati lo scorso anno al Vittoriale, ben poca cosa rispetto ai due milioni di entrate conteggiate nel consuntivo 2006, di cui oltre 1400 euro ricavate dai soli ingressi e 142 mila da affitti.Nessuna informativa, oltre a quella diffusa dalla stampa, è giunta sinora alla Fondazione. Ed è abbastanza naturale, dato che la Finanziaria non è stata ancora approvata e può quindi essere modificata in Parlamento. Restano pertanto da chiarire le modalità istituzionali con cui verrà gestito il Vittoriale «privatizzato»: nomina del presidente, dei membri del Consiglio di amministrazione, dei revisori dei conti, nonché obbligo di rendere pubblico il bilancio, norme che impediscano conflitti d’interesse per evitare che un bene pur sempre pubblico diventi occasione di lucro meramente privato e personale.L’inserimento del Vittoriale fra gli «enti inutili» obbligherà alla definizione giuridica di Fondazione privata, del resto già sostanzialmente attiva dal 2005, anno da cui il Consiglio di amministrazione non è stato più nominato dal Ministero, ma agisce «in prorogatio». Varata la Finanziaria, dovrà essere tutto regolarizzato.Dopo 85 anni dal primo atto della donazione allo Stato italiano della propria dimora-monumento, sottoscritto il 22 dicembre 1923 da Gabriele d’Annunzio, e alla vigilia dei 70 anni dalla morte del Poeta, avvenuta l’1 marzo 1938, l’istituto gardonese volta pagina sotto il profilo giuridico e dovrà essere trasformato in ente privato.Il significato sostanziale della cosiddetta «privatizzazione» consiste, dunque, nel fatto che la Fondazione dovrà trovare le risorse finanziarie all’interno della propria gestione (come già avviene).Per il resto la proprietà del bene rimane sempre del Demanio che attraverso il competente ministero e gli organi di tutela sorveglierà la gestione e la conservazione del patrimonio immobiliare e di quello culturale: arredi, opere d’arte, fondo archivistico e bibliotecario.La Fondazione privata del Vittoriale degli Italiani, dopo la rinuncia (a quanto sembra irreversibile) dell’Università di Brescia a concorrere all’assegnazione della gestione, sarà aggiudicata con tutta probabilità all’attuale Consiglio di amministrazione. D’Annunzio 84 anni fa lo donò agli Italiani«Ardisco offrire al popolo italiano tutto quel che mi rimane, non pingue retaggio di ricchezza inerte ma nudo retaggio di immortale spirito. Tutto, è qui da me creato o trasfigurato. Tutto qui mostra le impronte del mio stile, nel senso che io voglio dare allo stile. Il mio amore d’Italia, il mio culto delle memorie, la mia aspirazione all’eroismo, il mio presentimento della Patria futura. Tutto qui è dunque una forma della mia mente, un aspetto della mia anima, una prova del mio fervore».QUESTE PAROLE si leggono nel primo documento di donazione del Vittoriale, a cantiere da poco iniziato, fatto da Gabriele d’Annunzio allo Stato italiano il 22 dicembre 1923 e confermato con successivi atti notarili.Dopo i lavori di trasformazione voluti dal Poeta, l’antica tenuta di Cargnacco divenne il «reliquiario delle vittorie celesti» luogo di memorie, definito – scrisse d’Annunzio – in «cerchia triplice di mura, dove tradotto è già in pietre vive quel libro religioso ch’io mi pensai preposto ai riti della Patria e dai vincitori latini chiamato ‘Il Vittoriale’».IL CANTIERE della Santa Fabbrica fu attivo ben oltre i 17 anni dell’esistenza gardonese del poeta: il Mausoleo e il Teatro furono infatti portati a compimento in tempi successivi, nel 1952.Alla costruzione del Vittoriale lavorarono muratori, artigiani (falegnami, fabbri, marmisti, vetrai, idraulici, tappezzieri, restauratori) in numero impossibile da definire; e artisti quali Cadorin (dipinti e decorazioni), Chiesa (vetrate), Marussig (decorazioni del porticato), Bardetti, Brozzi, Martinuzzi, Minerbi (sculture, stemmi e fregi), Ferrari, Fortuny, Lisio (stoffe e parati della Prioria), non ultimo l’architetto Gio Ponti, interpellato da Maroni per la sistemazione dei bagni e delle cucine.A.M.

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dello stesso argomento

- Advertisment -

Ultime notizie

Ultimi Video