venerdì, Aprile 26, 2024
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Scoperta in una vecchia foto di fine Ottocento ed ora riproposta nell'intervento di riqualificazione della passeggiata Nel progetto Donatini anche il sistema d'abbattimento delle schiume

Una limonaia sul lungolago D’Annunzio

La limonaia prevista dall’architetto Lucio Donatini nel progetto di sistemazione del lungolago D’Annunzio s’è materializzata nelle tavole consegnate l’altro pomeriggio dal vicesindaco Matteotti al presidente Dellai al termine dell’incontro dedicato alle emergenze ambientali.La struttura sarà articolata su tre livelli, lunghi cinquanta metri i due addossati al nuraglione verso la sede stradale, 25 il terzo che s’affaccia sul lago. La larghezza complessiva è di 16 metri. La limonaia, chiusa dai caratteristici muri di sasso a vista, è inserita nello slargo proprio sotto il primo degli edifici della centrale, quello degli appartamenti dei dipendenti. La collocazione in quel punto è stata pensata in base ad una testimonianza fotografica, riportata anche nel volume che Mauro Grazioli ha dedicato a Riva. Vi si vede, sul lungolago del borgo Castello, quello che s’allungava a sud fuori della porta Bruciata lungo la strada per la val di Ledro terminata da pochi anni (la Occidentale era di là da venire, come la Grotta azzurra, in origine fortificazione austriaca) una limonaia in assetto invernale, con le aperture ad est chiuse dai legni di protezione. Il progetto della sistemazione del lungolago prevede anche un sistema di abbattimento delle schiume della centrale: dapprima bloccate da uno sbarramento, quindi annaffiate da getti d’acqua ed infine convogliate dentro un pozzetto con un sistema aspirante che provvede ad eliminarle in via definitiva. Per questo lavoro, la giunta ha chiesto a Dellai di favorire una specie di corsia preferenziale, data l’estrema urgenza che riveste per la città (si tratta di far sparire anche i mucchioni di terriccio e ghiaia che hanno afflitto per tutta l’estate il panorama, nonchè di recuperare la tradizionale passeggiata verso la casa Rossa). Una mezza promessa c’è già e riguarda la convocazione rapida della seconda conferenza dei servizi (dalla prima venne, sia pure con qualche perplessità, l’ok per lo scarico a lago del materiale roccioso estratto dal tunnel all’epoca in costruzione) dalla quale arriverà l’approvazione del progetto nella sua interezza. Nella parte più stretta della passeggiata, quella immediatamente a nord della Casa rossa, l’architetto Donatini per allargare la passeggiata ha previsto una uscita sbalzo sul lago, del tipo di quella realizzata sulla litoranea per Torbole: in quel punto la profondità del lago e la roccia che sprofonda fino ad una ottantina di metri in verticale, rendono impossibile qualunque riempimento. In corrispondenza degli scarichi della centrale, verrà realizzata una copertura leggermente arcuata, partendo dal bordo esterno della spalletta attuale, in muratura dove attraccano i mezzi della Navigarda. Sotto la piattaforma il sistema di abbattimento delle schiume che in tal modo non usciranno più nel golfo, fino al canale della Rocca.

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