giovedì, Aprile 25, 2024
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Fallita l’impresa edile: slittano i tempi, restano i disagi

Una tegola per l’Istituto agrario: la ristrutturazione rimane al palo

Sarà un altro anno scolastico in trasferta per l’istituto professionale di Stato per l’agricoltura e l’ambiente di San Tomaso di Lonato. L’impresa che teneva il cantiere per l’ampliamento del vecchio edificio scolastico è fallita, per cui oltre cento studenti devono continuare a frequentare le aule del centro giovanile Paolo VI. Edificio che, secondo un accordo con la parrocchia, darà loro ospitalità fintanto che il cantiere non si sarà esaurito. A comunicare la brutta notizia è il sindaco Morando Perini, che in quest’ultimo periodo deve prestare particolare attenzione alle diverse opere pubbliche in corso perché i «ritardi rientrino in una dimensione per così dire accettabile». In questo caso la situazione è però decisamente grave, essendo tutto bloccato. Bisognerà svolgere una ricognizione di quanto delle opere programmate sia stato già realizzato, e quanto rimane da fare. Contabilizzare, sentire la disponibilità dell’impresa arrivata alle spalle della vincitrice, eccetera: una lunga serie di procedure imposte al fallimento che porteranno ad una dilatazione enorme nei tempi programmati. «La vicenda ci interessa da vicino in quanto il Comune di Lonato concorre direttamente con 600 milioni di vecchie lire alla spesa globale di rifacimento dell’edificio». Una spesa che era stimata in 1.400 milioni (800 a carico dell’amministrazione provinciale) destinata inesorabilmente a gonfiarsi, se non altro per l’affitto che la Provincia dovrà continuare a pagare alla parrocchia fintanto che l’istituto agrario ne sarà ospite. Il progetto prevedeva un intervento radicale nel vecchio immobile di San Tomaso (una volta scuola elementare della piccola frazione) creando spazio per nuove aule e laboratori. Ricordiamo che l’istituto è un distaccamento dell’Ipsaa con sede centrale a Bargnano di Corzano. L’iter della richiesta di ampliamento era stato avviato nel 1999, con un accordo quadro con la Provincia di Brescia, approvato nell’ultimo Consiglio comunale della Giunta leghista guidata dal sindaco Mantovani, prima dell’arrivo del commissario prefettizio. Con questi interventi il numero delle aule dell’agraria sarà portato a dieci, i laboratori saranno potenziati, sarà creata una sala mensa con cucina ed una di degustazione e presentazione di prodotti della terra che sarà anche a disposizione delle aziende. Attualmente l’indirizzo agrituristico dopo tre anni rilascia agli studenti il titolo di operatore e dopo cinque il diploma di agrotecnico. In trasferta, si va avanti.

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