venerdì, Marzo 29, 2024
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Il primo squillo arriverà da New York. Componendo un particolare numero bolle d’aria emergono dai fondali di Peschiera. L’elettronica sposa l’arte nella Natività realizzata dal club subacqueo a ponte San Giovanni

Una telefonata per accendere il presepe

Fra tutti i presepi realizzati sul lago di Garda, quello del sub club di Peschiera brilla per singolarità e tecnologia. All’arte è stata unita l’elettronica: è il primo esempio di presepe multimediale subacqueo, pilotato da un microchip e interfacciato ad una linea telefonica grazie alla quale i visitatori possono interagire. Quando si è dinnanzi al presepe, componendo con il cellulare un particolare numero telefonico, si attiva una centralina elettronica che aziona un erogatore di aria compressa. L’effetto è quello di una scenografica nube di bolle d’aria che si alza dal fondale per migrare verso la superficie del lago. Telefonicamente parlando, non si ha nessun costo: è infatti sufficiente un solo squillo senza risposta e il sistema si aziona automaticamente per una quarantina di secondi. «Il significato è simbolico», illustra Renato Signorelli, ex comandante Navigarda e attuale presidente dei sub lacustri, «le bolle d’aria sono un modo per rappresentare in acqua un momento di gioia a festeggiare la nascita del bambin Gesù». Il telecomando telefonico sarà ufficialmente attivato alle 23 di domani con una singolare inaugurazione: il via alla prima vampata di bolle sarà dato da Time Square in New York, l’area di Manhattan che ospita il gigantesco albero di Natale della Grande Mela. Michele Perinelli di Peschiera, oltreoceano per motivi di lavoro, dalla suggestiva piazza azionerà il primo squillo, con tanto di foto sotto l’albero. In contemporanea, a Peschiera, alle bolle del presepe faranno seguito le bollicine dello spumante che sarà stappato per festeggiare l’evento. Dopo due anni di assenza, i sommozzatori arilicensi, sono infatti tornati alla ribalta con questa particolare realizzazione. La Sacra Famiglia, pastori e pecorelle, sono stati realizzati in metallo scolpito a fiamma ossidrica e successivamente dipinti con uno speciale colore bianco rifrangente. Le sagome sono state poi adagiate sui fondali del ponte San Giovanni. Il punto è strategico, in quanto perfettamente visibile da tutti i passanti che entrano in Peschiera. Questa caratteristica lo rende uno dei pochi presepi sommersi, visibile da terra con una suggestiva panoramica a volo radente. Tecnicamente l’impianto è stato realizzato da Giancarlo Simoncelli, sub arilicense nonché esperto di radioelettronica affiliato all’Ari, ovvero l’associazione radioamatori di Verona con sede a Forte San Mattia sulle Torricelle. Va infine annotata una curiosità: il presepe è stato costruito su un’ampia rete, necessaria per raccogliere tutte le monetine che i passanti lanciano dal ponte, nel rispetto del tradizionale rito propiziatorio dell’offerta in acqua. La consuetudine nasce a Roma con la Fontana di Trevi dove, secondo la tradizione, il lancio della monetina in acqua assicurerebbe al passante la possibilità di rivedere la città eterna. Nel caso di Peschiera, come spiegato nella pergamena che accompagna il presepe, il rito propiziatorio avrebbe anche un fine di solidarietà: i denari raccolti saranno infatti donati ad un istituto per bambini disabili.

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