Il presidente della Sala storica è statosindaco dal 1979 al 1983, è ingegnere e insegnante in pensione
Una vita in bicicletta nel segno della natura
Una vita in bicicletta, spinto a pedalare dal convincimento che ambiente e natura vanno tutelati «dai disastri che fanno le macchine». La pensione dall’insegnamento non ha coninciso, per Giorgio Residori 66 anni, con la pensione della sua bici; con qualunque tempo e a qualsiasi ora la due ruote è sempre servita a raggiungere le méte prefissate: l’istituto superiore dove insegnava, anche quando si trovava a Verona, o almeno la stazione quando le condizioni climatiche non consentivano di garantire la puntualità a scuola. «Trovo ci sia ben poco di strano», dice Residori, «il fatto è che con la complicità di tutti stiamo distruggendo tutto; la macchina, intesa in senso lato e non solo come auto, doveva liberare l’uomo e rendere tutti fratelli ma così non è stato e ne paghiamo le conseguenze». E’ laureato in ingegneria Residori, ma l’ecologia, spiega, «viene prima della matematica; per me è sempre stato così, anche quando di ecologisti ce n’erano pochi». La scuola è stata una scelta altrettanto forte, nata dalla convinzione che è sui giovani che bisogna puntate per sperare che le cose cambino. «Occorre un’inversione di tendenza e anche se la ritengo difficile, un briciolo di speranza non può che essere alimentata dai giovani». Sindaco del paese dal 1979 al 1983; 25 anni come donatore di sangue, continua l’impegno di volontariato sul territorio che lo vede tuttora impegnato. Anche la presidenza, ormai più che ventennale, della società Sala storica rientra in questo quadro, che si è tinto di pessimismo da quando è stata notificata la decisione dell’asta della Palazzina Storica. «Una volta si diceva che a pensar male non si sbaglia mai», conclude sorridendo, «e, purtroppo, non vedo molte vie d’uscita che permettano alla palazzina di restare ai suoi legittimi propietari, i cittadini di Peschiera e dell’intera nazione». Giuditta Bolognesi
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