venerdì, Marzo 29, 2024
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La società gardesana servizi diventa il braccio operativo di una vasta rete di amministrazioni comunali. Ags gestirà il ciclo integrato dell’acqua della riviera e dell’entroterra

Un’azienda che vale per venti

L’Azienda gardesana servizi spa (Ags) allarga la zona di influenza. Autorizzata a gestire in house — vale a dire a carico di un ente operante sul territorio — l’intero ciclo integrato delle acque dei 12 comuni che si affacciano sulla sponda veronese del lago di Garda, ora ha accolto anche la richiesta di operare per otto amministrazioni pubbliche dell’entroterra gardesano. Si tratta dei Comuni di Affi, Brentino Belluno, Caprino, Dolcè, Ferrara di Monte Baldo, Rivoli e Sant’Ambrogio di Valpolicella, che hanno offerto in gestione all’Ags i propri acquedotti, fognature e depuratori. La decisione è emersa nel corso dell’ultima assemblea dell’Aato (autorità d’ambito territoriale ottimale) veronese, che prevede entro il 2006 la riorganizzazione del servizio integrato stabilendo i soggetti gestori e la programmazione delle attività connesse all’affidamento. «Ora spetterà all’Azienda gardesana servizi», ha spiegato Pietro Robbi, presidente dell’Aato veronese che comprende tutti i 97 comuni della provincia per un totale di 882.431 abitanti, «di assumersi gradualmente questi incarichi». Indubbiamente la scelta caduta su Ags è un modo per affermare, ha poi sottolineato Robbi, «Come la gestione delle acque di questa fetta del territorio veronese debba rimanere nelle mani delle amministrazioni del lago, questo per far sì che la peculiarità del Garda si affermi sempre più». Non è un caso infatti che lo stesso assessore regionale con delega al ciclo integrato delle acque, Massimo Giorgetti, abbia ricordato che la Regione Veneto riconosce come l’area del lago di Garda presenti caratteristiche morfologiche e impiantistiche tali da giustificare una gestione unitaria del sistema: «Importante era arrivare a una riorganizzazione dei servizi idrici, questo perché consentirà l’avvio di una politica fatta di univocità di trattamento per tutti». Soddisfazione arriva anche dai vertici dell’Ags con il presidente Vittorino Zanetti consapevole che quanto avvenuto: «Rappresenta una tappa importante per il futuro dell’azienda», e questo anche alla luce delle scelte effettuate dalle amministrazioni che vedono nell’Ags un loro braccio operativo. Sulla stessa lunghezza d’onda il direttore dell’Azienda, Alberto Ardielli, il quale non fa mistero del grande lavoro, con Ags che si amplia e con imminenti modifiche societarie rivolte a quell’aspetto qualitativo da sempre portato avanti. L’Azienda gardesana servizi, nata nel 1995 a seguito della trasformazione del preesistente Consorzio della Riviera veronese del Garda costituito con decreto prefettizio nel giugno del 1975, diventò Società per azioni poco meno di due anni fa. Passaggio indispensabile per avere quelle caratteristiche, stabilite dalla norme di legge, per ottenener dall’Aato l’incarico di gestire il servizio idrico integrato dell’acqua. Servizio la cui titolarità è e rimane in capo ai sindaci, ma che viene svolta in forma associata da parte di un soggetto di tipo industriale. Ags agisce in un territorio più ampio rispetto a quello comunale e la tariffa che verrà pagata dai cittadini dovrà remunerare sia i costi di esercizio, che quelli di gestione e investimento. La presenza di aggregazioni storiche (Comunità del Garda) e recenti (Unione delle Province del Garda), di gestori consortili (Garda Uno Spa e Azienda gardesana servizi Spa), di impianti e infrastrutture anche interregionali, porta a ipotizzare la costituzione di un autonomo ambito territoriale ottimale interregionale del Garda.

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