sabato, Aprile 20, 2024
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Raggiante il quarantaquattrenne atleta di Mosca davanti alla sede della gloriosa Canottieri dopo la cavalcata di dodici chilometri «Adesso voglio vincere la gara che organizza la mia azienda»

«Un’idea nata quasi per scherzo»

Vadir Konakov cammina sul molo antistante la sede della gloriosa società Canottieri Salò. E’appena risalito dall’acqua dopo una «faticaccia» di oltre cinque ore tra le acque del lago e non ha problemi a concedersi alle domande dei cronisti giunti per registrare la sua impresa. La sua calma e la stessa condizione psicofisica che dimostra non fanno certo pensare ai dodici chilometri circa appena percorsi a nuoto in poco più di cinque ore dalla Baia delle Sirene di Punta San Vigilio alla riva di Salò in un «coast to coast» davvero degno di primato. Com’è andata e come si sente? «Mi sento bene e, a dire la verità, è stata meno dura del previsto; i primi cinque chilometri sono scivolati via e solo dopo l’ottavo ho avvertito un po’ di affaticamento. Ma è stato superato in fretta e quando ho cominciato a intravedere la riva davanti a me ho trovato nuove energie e forza per concludere la traversata». Ha seguito una preparazione specifica? «Da un anno e mezzo frequento, a Mosca, un circolo per perfezionare proprio il nuoto, lo sport che preferisco, e qui ho incontrato Daria Kuznetsova, la mia allenatrice, che mi ha seguito in questa impresa. Quando gliene ho parlato, poco più di un mese fa, ha impostato un programma per lavorare soprattutto sulla resistenza, anche quella mentale. Naturalmente ho anche seguito una dieta, che in questi ultimi giorni si è basata soprattutto sui carboidrati». Da dove è nata questa idea? «E’ stato quasi per scherzo; vengo spesso in Italia per motivi di lavoro e amo molto questo lago dove ero abituato a nuotare ma per non più di un’ora; poi, con i miei amici di qui, è stata lanciata questa idea che, all’inizio, sembrava più uno scherzo. Invece abbiamo pensato che, dopo tutto, si poteva provare e così? eccomi qua». Konakov concede l’intervista dopo il controllo medico, che riscontra (semmai ce ne fosse bisogno) un ottimo stato fisico. Lo affianca l’allenatrice, ex componente della nazionale russa di nuoto e oggi allenatrice e istruttrice di questa disciplina, che ammette che ad un certo punto avrebbe voluto buttarsi in acqua, lei che non ha mai nuotato nel Garda, per farlo a fianco del suo atleta. Dopo un tale risultato, il Garda rientra ancora, e come, nei suoi obiettivi natatori? «Nemmeno questa gara è stata, tutto sommato, programmata con largo anticipo e, allo stesso modo, non so dire, adesso, se e quando tenterò nuovamente qualche impresa sul Garda. Posso dire, però, che c’è un prossimo obiettivo. Vorrei vincere, finalmente, la prossima edizione della gara di nuoto organizzata ogni anno dalla mia azienda e nella quale sono sempre arrivato solo secondo. E dopo questa impresa sulle acque del vostro lago, penso proprio che questa sarà la volta buona. Sono stanco dei secondi posti. Adesso è arrivato il momento di salire sul podio più alto». ( g.b .) La giornata si presenta delle migliori e sotto tutti i punti di vista: il cielo è coperto ma non minaccia acqua, non fa troppo caldo e l’acqua è particolarmente ferma per essere quella del Garda. Comincia così, nelle acque antistanti Baia delle Sirene, l’avventura di Vadir Konakov, impiegato moscovita di 44 anni, grande appassionato di nuoto e del lago di Garda, che ha deciso di tentare la traversata del bacino dalla Baia di Punta San Vigilio sino alla riva di Salò. Lo accompagnano, e scortano insieme, tre imbarcazioni: un motoscafo (di proprietà del Gruppo Fondital con i cui responsabili Konakov ha rapporti di lavoro e di amicizia tanto che hanno deciso di sostenere economicamente l’impresa) su cui prendono posto l’allenatrice Daria Kuznetsova e altri conoscenti dell’atleta; un gozzo e un gommone messi a disposizione dalla Canottieri Salò, la storica società che si è resa disponibile a supportare tecnicamente l’impresa: il gozzo, con a bordo Franco Berther, Attilio Maroni e Alessandro Salvadori, fa da battistrada indicando la rotta da seguire; sul gommone siedono Bruno Marelli, direttore sportivo della Canottieri, Paolo Sorcina, del gruppo Volontari del Garda e il medico Sandro Spadon. Il cronometro del via scatta alle 11,11; la bracciata di Konakov è fluida e ben ritmata; dal gommone si contano 60 bracciate al minuto, a stile libero, regolari e ripetute quasi fosse un movimento compiuto da una macchina. Il programma procede liscio, quasi come l’acqua, e persino il vento pare abbia deciso di limitarsi a fare da spettatore passivo all’impresa. All’ora di pranzo gli uomini sul gommone continuano, ligi alla consegna, la sorveglianza; a bordo si fanno previsioni e scommesse ma basta uno sguardo a quella sagoma nella muta che continua, imperterrita, la sua marcia per far emergere, comunque, solo l’ottimismo. La tabella di marcia prevede lo stile libero per tre ore e, dopo una specie di sosta rifornimento a base di integratori fatta sempre dall’acqua, si inizierà con lo stile a rana che è quello con cui si dovrebbe arrivare sino a Salò. L’orizzonte resta confuso e nebuloso ma, finalmente, si raggiunge l’isola del Garda che viene superata costeggiando il suo lato nord. Vadir Konakov continua il suo viaggio e pare più che lucido e cosciente tanto da rispondere prontamente ogni qualvolta dalla barca gli si fa notare che si sta allontanando dalla rotta. Il dottor Spadon non risparmia commenti e stupore per la tenuta e l’atteggiamento dell’atleta che non mostra segni di cedimento; la sorpresa vale anche per il rifornimento, per i liquidi ingeriti che sono inferiori a quanto il medico si aspettava. Finalmente eccola, la riva di Salò è davanti a noi e, soprattutto, a questo nuotatore straordinario che a rana viaggia ancora con una media di 27 bracciate al minuto; viste le sue condizioni si decide di farlo arrivare alla spiaggia della Canottieri, facendogli fare così qualche metro in più! Sono esattamente le 16,48-50 quando il cronometro si ferma perché l’atleta russo ha toccato riva, salutato dall’applauso di amici, degli ospiti della Canottieri e dalle sirene di alcune imbarcazioni. Terra! E con grande facilità Konakov sale sul pontile e, indossato l’accappatoio, si prepara al breve controllo medico di rito; è fatta, signori; alla prossima!

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