«CinCin» azienda vinicola virtuale: l’hanno creata due classi del «Bazoli»
Uno studio
«Una ricerca che ha permesso ai ragazzi di testare un’esperienza di creazione di un’azienda tipica della zona del basso Garda, quella vinicola, ma anche un’analisi storica del Novecento». È Concetta Grosso, insegnante all’istituto tecnico commerciale «Bazoli» di Desenzano, che sintetizza lo studio — ricerca durato due anni messo a punto dagli allievi della 4 e 5 classe D, ora raccolto dalla Commissione pari opportunità presieduta da Maria Ida Germontani. L’iniziativa è stata presentata a palazzo Bagatta alla presenza del sindaco Cino Anelli, del vice Emanuele Giustacchini, dell’assessore Orlando Farinelli, di Maria Luisa Monesi (ha collaborato all’iniziativa), Massimo Ghidelli (direttore della Camera di Commercio di Brescia) e Laura Robotti, quest’ultima in veste di rappresentante della commissione pari opportunità. Il lavoro dei ragazzi, dunque, è consistito nel rappresentare un’azienda vitivinicola virtuale, battezzata «CinCin», seguendo la sua vita in tutte le sue tappe. Un’indagine conoscitiva di marketing con l’individuazione dei prodotti, in questo caso il vino, cominciata con dei contatti con l’ufficio tecnico comunale, quindi con uno studio di commercialisti, proseguita con una visita in due aziende vitivinicole di Desenzano e Moniga: un lavoro, si diceva, durato ben due anni, compiuto in ore extrascolastiche. «Si tratta di un’area di progetto — ha spiegato Concetta Grosso — che dà la possibilità ai ragazi di mettere in moto la loro creatività. Si sono organizzati in gruppi di lavoro, il lavoro l’abbiamo anche tradotto in lingue inglese e tedesca, tanto che ci siamo recati perfino in Austria, grazie all’intervento del console austriaco in Italia». Intanto, la commissione Pari opportunità di Desenzano, ha annunciato l’inizio di una propria ricerca sulla condizione femminile nel Comune per disporre di un’analisi dettagliata ed aggiornata della situazione attuale e consentire, quindi, un’esatta valutazione del coinvolgimento della donna nel mondo del lavoro. Lo studio, ha spiegato Laura Robotti, costituisce una preziosa banca dati, punto di partenza per programmare progetti di formazione, sviluppo e qualificazione del lavoro e dell’imprenditoria femminile. La presenza della donna nel mondo agricolo è assai marcata. Nelle aziende vitivinicole i vini prendono nomi al femminile (Ambra, Eleonora, Ghisella) per sottolinearne la creatività, lo stile, la fantasia. E ancora la donna, recita l’opuscolo di presentazione dell’iniziativa, che «studia il piano di sviluppo e il piano di marketing, l’immagine, che pensa alla conversione all’agricoltura biologica». E del resto, ricordava a sua volta Maria Luisa Monesi, «la donna del lago è da sempre abituata ad una gestione complessa della famiglia: si divdeva tra doveri famigliari, faticosi lavori agricoli, impiego stagionale presso le strutture turistiche».