martedì, Aprile 16, 2024
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L’antica abbazia di Maguzzano nel circuito dei luoghi di spiritualità e relax. Cinquanta camere per chi desidera ritrovare se stesso

Vacanze nel silenzio del chiostro

Maguzzano – Siete stanchi della solita vacanza al mare, delle camminate in montagna, del verde della campagna e cercate invece nuove sensazioni, soprattutto un dialogo interiore, travolto da un ritmo di vita che ingoia tutto, dal lavoro alla famiglia? Forse quello che cercate è proprio una vacanza in un convento. Giorni tranquilli, di silenzio e meditazione capaci di generare atmosfere uniche piene di spiritualità. Potremmo chiamarla una «full immersion» nella riflessione, una pausa per ritrovare un contatto con Dio. L’antica abbazia lonatese di Maguzzano, come altri conventi e monasteri disseminati un po’ su tutto il territorio italiano, è in grado di offrire questo, mettendo a disposizione dei visitatori la propria foresteria. In tutto 50 camere pronte ad accogliere sia persone sole (uomini e donne) che gruppi. Naturalmente prima di partire è meglio stabilire un contatto scritto o telefonico, oppure effettuare un sopralluogo, per conoscere il complesso, le abitudini e gli orari dei religiosi. A segnalare l’abbazia di Maguzzano, insieme con altri 18 «siti» in cui regna la pace, la preghiera, l’impegno liturgico, è uno dei settimanali femminili più venduti in Italia, «Donna moderna». Addirittura, l’abbazia lonatese si è meritata una foto in copertina, a conferma dell’interesse crescente che l’argomento e questo tipo di vacanze stanno conoscendo. La località sulle colline moreniche dove l’abbazia dimora è poi meravigliosa. Basta un colpo d’occhio per essere inebriati dallo splendido panorama del lago di Garda e dalla grande armonia che regna nel chiostro dell’edificio, che domina una delle ultime aree ancora non divorate dalle seconde o terze case. Per tutto l’anno la casa di spiritualità, centro ecumenico e di dialogo interreligioso di Maguzzano propone anche una fitta serie di iniziative. Il 5 maggio per la festa degli «Amici degli olivi» lo scrittore Vittorio Messori ha parlato di pace e giustizia. Il 14 e 16 giugno sarà sede di un convegno interreligioso su «Islam: il futuro è nel dialogo» in collaborazione con la Comunità di Bose. Dal 23 al 29 giugno si potrà partecipare agli esercizi spirituali per tutti con il teologo don Carlo Molari, fratel Arturo Paolo e il pastore valdese Paolo Ricca. Il 21 e 27 luglio è previsto il dialogo interreligioso con monsignor Emilio Lingiardi e un rabbino della comunità ebraica di Milano; il 28 luglio e il 3 agosto sarà il turno di don Antonio Mazzi. Dal 4 al 9 agosto è in programma la settimana di fraternità ecumenica tra persone di diverse confessioni cristiane con momenti di formazione, preghiera, svago, riposo e reciproca conoscenza. Le iniziative continueranno davvero fitte, fino al gennaio 2003; per conoscerle tutte è sufficiente rivolgersi alla portineria attigua alla chiesa dove del personale addetto fornirà tutte le informazioni richieste. La comunità dell’abbazia è composta da religiosi, religiose e laici dell’Istituto Don Calabria, che vivono nella preghiera, disposti a dialogare e a confrontarsi con gli ospiti. Ogni domenica è anche possibile fare una visita guidata all’interno dell’abbazia per scoprirne abitudini e luoghi. La visita è in programma alle ore 16. Se proprio siete intenzionati a fare un weekend di silenzio e di preghiera in un convento, naturalmente lasciate a casa cellulari, registratori, radioline e tv. Qui si viene solo – come spiega il depliant dell’abbazia – «per ritrovare l’armonia con se stessi, con Dio, con gli altri e con il creato». Per le spese di ospitalità, secondo lo spirito di don Calabria, l’offerta è liberamente lasciata alle possibilità e alla sensibilità degli ospiti.Devastata e ricostruita più volte fino al 1938 L’antica abbazia sorse alla fine del IX secolo. Incendiata dagli Ungari agli inizi del 900, fu ricostruita e poi venne devastata dalle truppe viscontee nel 1339. Fu riedificata quasi totalmente negli anni tra il 1491 e il 1496. Fu all’epoca che venne ornata dalla Chiesa e dal Chiostro. Soppressa da Napoleone nel 1797, fu acquistata da privati. Nel 1904 vi ritornarono i Monaci trappisti cistercensi fino al 1938, quando passò a don Giovanni Calabria, sacerdote veronese che aveva fondato la Congregazione dei poveri servi della Divina provvidenza. La bella chiesa rinascimentale si presenta a una sola navata e con interessanti affreschi. Notevole il crocifisso ligneo del XVIII secolo. Le messe feriali si celebrano alle ore 7 del mattino, quelle festive alle 8 e 10.30. Ritiri ed esercizi spirituali sono organizzati periodicamente. Per maggiori informazioni telefonare allo 0309130182. r.d.

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