venerdì, Aprile 19, 2024
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Allerta del Servizio forestale, pronto un piano di interventi

Valli intasate verso il lagoRischio di inondazioni

Rischio allagamenti e frane sulla Riviera degli Olivi, perché decine di valli e vallette di scolo dell’acqua piovana, sono state soffocate dall’uomo. Occupate da condotti del gas e cavi, quadri dell’energia elettrica, tubi di plastica, persino dal collettore. Altre, mascherate dal bitume, sono state tramutate in strade e hanno perso la loro funzione idrogeologica drenante. Molti sbocchi finali sono stati «inquadrati» in stretti tombini di cemento, occupati da terrapieni e muri. Qualcuno nella sua valletta preferita ha persino sistemato sedie, tavolini e piantato gerani. Così questi scoli, ormai strette condotte, possono in ogni momento straripare; un rischio che non è solo teorico.L’allarme arriva dal Servizio forestale regionale che, sulla sponda occidentale del Baldo, ha controllato il tratto da Punta San Vigilio a Malcesine. Dopo i sopralluoghi, il piano d’intervento. Ogni più piccolo sottoservizio o intralcio «abusivo» sarà individuato, poi si cercherà di sanare questa situazione chiedendo anche la collaborazione degli enti territoriali interessati, Comuni «in primis». Le vallette demaniali che sboccano a lago portando a valle l’acqua piovana dalla montagna, sono tantissime: circa 150. Le zone «rosse», dove urge intervenire, sono a Torri, in particolare ad Albisano, dove questi scoli sono 62, a Brenzone che ne conta 61 e a Malcesine che ne ha 36.«Quando le piogge sono improvvise e l’acqua scorre ritrovando tutta l’energia del corso a regime torrentizio, queste vallette, ridotte nel tempo a restringimenti apparentemente inattivi, tornano ad avere la loro indispensabile funzione di regimazione», dice Anna Paola Perazzolo, progettista e direttore ai lavori per l’area Monte Baldo. «L’uomo, forse perché quest’attività è saltuaria, pare aver dimenticato tale loro scopo e il fatto che l’acqua può essere rovinosa. Così le valli sono state manomesse in modo drastico, interrompendone spesso la continuità o costruendovi infrastrutture». Ma l’acqua scende in ogni caso e, se un tempo si incanalava negli impluvi naturali, ora si disperde disordinatamente sul territorio tracimando persino sulle strade.Il Sevizio ha redatto un piano d’intervento, concentrandosi in questa fase sulle situazioni più a rischio, quelle dove la viabilità, complessa e articolata, ha aggravato il problema. Eclatante è la situazione lungo la strada che da Torri sale a tornanti verso Albisano, attraversando in più punti numerose vallette demaniali, come la Valle della Sorte, la Valle San Faustino, la Valle Quaradella, la Colonga, la Valle Santa Croce, la Valle del Cop. «Sono spesso state interrate proprio nei punti d’attraversamento viario, mentre sarebbe stato opportuno costruire manufatti che avrebbero favorito lo scorrimento».«La situazione è talmente alterata dalla presenza in alveo di strade, fabbricati, terrapieni e sottoservizi che, per lavorare con efficacia, chiediamo l’impegno e la collaborazione di quanti, in qualche modo, hanno negli anni contribuito a questa situazione», è l’appello di Perazzolo.[FIRMA]

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