venerdì, Aprile 19, 2024
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Bene il turismo, trend in flessione per il commercio

Via la paura, viaggi in ripresa

La situazione internazionale, il rischio di attentati e la guerra hanno introdotto forti elementi di incertezza, una sorta di attesa per comprendere come evolverà la situazione. I commercianti rilevano segnali di un trend in flessione, mentre le agenzie di viaggio, dopo il crollo seguito all’11 settembre e la paura degli attentati, stanno registrando una ripresa nelle prenotazioni.Davide Cornacchia (Confesercenti) spiega: «Il conflitto e le notizie degli arresti in Italia, per terrorismo, non sono elementi che contribuiscono a una stabilità dei consumi. In particolare, ne risente l’acquisto di beni durevoli, come auto e mobili, che rinviano a un investimento a lungo termine, mentre è in ripresa il settore dei viaggi, il più penalizzato dopo gli attentati di New York. Non ha dato segni di variazione, invece, a livello di acquisti nel settore alimentare». Per l’Unione del Commercio, Turismo e Servizi, il presidente dei commercianti castiglionesi Pietro Ferri, non ha visto una gran risposta alle prime due aperture domenicali, anche se questo è in parte da attribuire, alla tendenza di non anticipare troppo gli acquisti legati alle festività: «Aspettiamo questo fine settimana per una valutazione più precisa. Resta il fatto che le buste paga saranno più leggere rispetto al dicembre dello scorso anno: mancheranno le 400/600mila lire, frutto della restituzione della tassa sul medico di famiglia e di un rimborso Irpef, che avevano costituito un’entrata aggiuntiva per le spese natalizie. Già da ora, comunque, si registra una maggiore attenzione nei consumi, più orientati ai beni di prima necessità».Per quanto riguarda le vacanze, le agenzie di viaggio castiglionesi sono concordi: crollo delle prenotazioni per il Medioriente e in particolare per il Mar Rosso, molto gettonato, invece, l’anno scorso, e forte richiesta per la montagna. Per Gian Luigi Vicari, della Remco Viaggi, la scelta non è da ascrivere solo alla paura di volare». Sulla montagna si è in parte riversata la clientela, di fascia medio-bassa, che lo scorso anno aveva scelto il Mar Rosso e che non poteva certo orientarsi in alternativa sui Caraibi. I tour operator stanno ora praticando una politica di abbattimento dei prezzi, che arriva fino al 38%, per veder se si riesce ad invertire la tendenza e a rendere appetibile il Mar Rosso per quanti non hanno ancora scelto la meta per le vacanze invernali». Vicari sottolinea anche il peso, che nel calo delle prenotazioni aeree, ha avuto il recente disastro aereo di Linate: «La gente, comunque, ha voglia di riprendere una vita normale e di tornare a divertirsi. I numeri non saranno quelli dello scorso anno, ma credo che a fine stagione non saremo molto lontani». Ma c’è un altro aspetto da considerare nei livelli delle prenotazioni: «Si può stimare intorno al 20%, per quanto riguarda, il calo dei viaggi aerei. Non sempre, però, questo dipende da una scelta del cliente, – sottolinea Luisa, dell’Ocean Viaggi – ma dalla mancanza di disponibilità di voli, perché le compagnie aeree hanno ridotto il numero di collegamenti: è quanto sta succedento per Thailandia e le località dell’Oceano Indiano». «In un’ideale classifica delle preferenze, dopo Caraibi e Maldive, tornano in auge crociere e città europee.

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