mercoledì, Aprile 24, 2024
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Stato di calamità naturale? La Provincia chiede dieci giorni per valutare e pronunciarsi

Via libera alla modifica anti-schiume

Collegata all’appuntamento di settembre anche l’approvazione unanime da parte della Conferenza dei servizi della modifica al sistema di abbattimento delle schiume davanti agli scarichi della centrale elettrica del Ponale, sul lungolago D’annunzio. A Trento, insieme al progettista, l’architetto Lucio Donatini (che già nelle prossime ore inizierà a realizzare il progetto esecutivo dell’opera), e all’assessore all’ambiente Luigi Marino, c’era il vicesindaco Pietro Matteotti il quale ha ribadito la richiesta – già presentata ufficialmente per lettera nei giorni scorsi – al governo provinciale di riconoscere per Riva lo stato di calamità ambientale e naturale. Domanda, la sua, giustificata dall’evidente gravità della “situazione schiume” e dalle indiscutibili ripercussioni negative che questo problema ha e potrebbe avere, a livello turistico ed economico. L’arrivo dei ministri dei paesi europei rende il tutto ancora più urgente. La Provincia si è riservata di pronunciarsi e ha chiesto dieci giorni di tempo per valutare la situazione. «Se ci verrà riconosciuto questo “status” – spiega Matteotti – potremo applicare la procedura d’urgenza prevista dalla normativa provinciale, dare il via in tempi brevi ai lavori (per il sistema di abbattimento delle schiume che in fase sperimentale dovrà essere pronto per l’11 aprile e per la sistemazione del lungolago ndr) e portarli a termine entro il 31 agosto. Se così non fosse, ogni sforzo si rivelerebbe inutile».

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