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L'incontro in Casa di Beniamino a Cavriana

In molti alla messa con il vescovo di Mantova, Mons. Roberto Busti e don Antonio Mazzi

 Una comunità di più di 200 persone è accorsa domenica 31 gennaio ore 12.00 a Casa di Beniamino, Casa della Fondazione Exodus a Cavriana, per seguire la S.Messa celebrata dal Vescovo di Mantova, Mons. Roberto Busti, e da Don Antonio Mazzi, fondatore di Exodus. Molti fedeli sono arrivati da Cavriana, dall’alto mantovano e anche dal veronese: famiglie, fidanzati, volontari, amici, sindaci e amministratori pubblici. Altri cinque i concelebranti: Don Giampaolo Ferri responsabile della Pastorale Giovanile della Diocesi di Mantova, Don Dino Mezzani parroco di Cavriana, Padre Agostino Panelli parroco di Volta Mantovana, don Libero Zilia parroco di Guidizzolo e Don Angelo De Angelis amico di Exodus a Cavriana e insegnante di religione a Desenzano.Il coro di Solarolo ha allietato la messa con canti gioiosi e moderni, aprendo la celebrazione con l’inno della Diocesi di Mantova.Durante l’offertorio si sono portati all’altare alcuni simboli cari Exodus insieme ai doni per la celebrazione eucaristica: l’agenda Tremenda e il Messale per saper parlare ai giovani, la chitarra e il pallone che rappresentano la musica e lo sport due pilastri educativi per Exodus, una bicicletta e le scarpe da trekking per ricordare che Exodus è nata come carovana e come movimento itinerante (un ragazzo ha percorso più di 8000 km su quella bici l’estate scorsa) e infine lo slogan Tremenda voglia di vivere che rappresenta per Exodus il messaggio che si vuole lasciare ai giovani.L’omelia del Vescovo ha approfondito in modo toccante e in massimo raccoglimento il Vangelo del giorno su Dio Amore, mentre Don Antonio Mazzi ha aggiunto solo in conclusione il suo pensiero sul fatto che i padri devono essere più presenti oggi nella famiglia, senza delegare alla madre o alla scuola il compito educativo dei figli.Don Bosco è moderno e si ricorda sempre perché ha saputo intuire e prevenire i danni che toccano l’età dell’adolescenza. Un tempo erano le persone povere di mezzi che bisognava aiutare, oggi sono le persone con povertà morali e spirituali – dice il Vescovo Mons. Busti, che continua – Exodus prende l’uomo così com’è e cerca di ridargli dignità e oggi,  dopo 25 anni, punta sulla prevenzione. E’ quello che ci vuole.  Don Mazzi sottolinea che La spiritualità di Exodus viene da S. Francesco d’Assisi e dal metodo di Don Bosco. La stessa idea per Casa di Beniamino è sempre stata quella di creare un oratorio del 2000 che riuscisse ad accogliere il normale e il poco normale, i ragazzi e i genitori e che, soprattutto attraverso lo sport si possano unire centinaia e centinaia di giovani.

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