sabato, Aprile 20, 2024
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Depositate in municipio otto domande per la gestione dello storico edificio In lizza aziende di catering ma anche la Comunità del Garda

Villa Alba, banchetti o convegni

Al comune di Gardone Riviera sono arrivate sette-otto offerte riguardanti Villa Alba. Da parte di società di catering, di imprese impegnate nel campo della ristorazione, della comunicazione o nell’organizzazione di congressi. Anche la Comunità del Garda, come del resto annunciato dal presidente Giuseppe Mongiello, ha inviato una lettera. Altre, probabilmente, giungeranno nei prossimi giorni. C’è infatti tempo fino a venerdì 8 novembre per far conoscere la propria «manifestazione di interesse». Villa Alba, di proprietà del municipio, fu costruita agli inizi del secolo dai Langensiepen, famiglia di facoltosi industriali metalmeccanici tedeschi, proprietari (a Gardone e a Gavardo) di 70 mila metri quadri di vivai, che permettevano loro di esportare in Germania e in Austria piante mediterranee, acclimatate sul Garda. Il monumentale edificio, situato in alto, su una scalinata, avrebbe dovuto essere ispirata all’antica Grecia, tanto che il progettista, architetto Shafer, fu mandato ad Atene per approfondire la conoscenza degli ordini e dei moduli classici. Ecco, quindi, le colonne, le cariatidi, i frontoni, le cornici, il giardino d’inverno coperto da un lucernario, il gruppo marmoreo delle Grazie. Nel 1916, durante la prima guerra mondiale, le proprietà dei tedeschi vennero requisite, e la villa destinata all’alloggio di famiglie di profughi: giungevano da Limone, località al confine col territorio dell’Impero austro-ungarico. Poi acquistata dalla Saffa (l’impresa di fiammiferi la utilizzava come colonia per i figli dei dipendenti), è stata successivamente rilevata dal Comune, che vi ha ospitato per molti anni l’Istituto professionale alberghiero. Dopo alterne vicende, nel ’90 si è deciso di affidarla in gestione alla Bagaglino, per sedici anni. quindi fino al 31 dicembre 2005. Mario Bertelli, il patron di origini valsabbine che ha creato la Italcase di Bedizzole, i villaggi in Sardegna, a Chamonix, Madonna di Campiglio, ecc, si era impegnato «a destinare il complesso ad attività congressuale, in via prioritaria e prevalente, da settembre a giugno, e ad allestire (nel periodo rimanente) spettacoli culturali e artistici, realizzare una scuola di formazione per il personale giovane da avviare verso le nuove forme di animazione turistica, organizzare manifestazioni attraverso il gemellaggio con Porto Cervo, Venezia e Marbella, preparare programmi televisivi e di spettacolo per conto di reti Tv», trasferendovi inoltre da Milano la sede centrale del gruppo. Anzichè pagare l’affitto di 45 milioni annui, l’imprenditore avrebbe eseguito una serie di lavori, quantificati in 852 milioni. Ma la Bagaglino ha cominciato a perdere colpi, Bertelli è finito in galera e il gruppo dichiarato fallito dal Tribunale. Lo scorso dicembre Villa Alba è stata sublocata alla Pierre & Vacances – il gruppo francese leader europeo del turismo residenziale – che, acquistata la Valtur, ha lasciato liberi i locali, trasferendo altrove i dipendenti. Che fare, quindi, della struttura? Dopo averne discusso in consiglio, il sindaco Alessandro Bazzani ha tenuto un’assemblea pubblica, ascoltando la popolazione. Dai dibattiti è emersa la volontà del comune di non gestire in proprio il complesso immobiliare (due piani fuori terra e uno seminterrato, con una superficie coperta di 1297 mq. e una calpestabile di 2718, oltre a uno splendido parco di 19.380 mq.). «Villa Alba – ripete Bazzani – potrà essere destinata alle seguenti attività di carattere terziario: meeting, convegni, convention, seminari, ristorazione, mostre, esposizioni e rassegne di vario genere, spettacoli teatrali e musicali, pranzi matrimoniali, sfilate di moda, spazi museali, uffici di interesse pubblico, ecc. Il concessionario dovrà effettuare la manutenzione ordinaria del parco e impegnarsi a mettere a disposizione del comune i locali (a titolo gratuito, salvo rimborso delle spese vive) per lo svolgimento di cinque manifestazioni turistico-ricreativo-culturali». Raccolte entro l’8 novembre tutte «le manifestazioni di interesse» (di persone fisiche, enti o associazioni di impresa), il comune si riserva, a proprio insindacabile giudizio e senza obbligo di motivazione, di proseguire la trattativa. In modo da scegliere la soluzione migliore, evitando tutti i problemi gestionali del passato.

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