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VINITALY CHIUDE CON 137MILA VISITATORI

Vinitaly: bilancio

Grande successo per la manifestazione di Veronafiere, che ha registrato un incremento di presenze del 5% rispetto al 2003. I visitatori esteri aumentati del 13%. Il presidente Castelletti: «Risultati che premiano lo sforzo organizzativo della struttura e della città».Circa 137mila visitatori per la 38ª edizione di Vinitaly, che si è chiuso oggi a Veronafiere con un aumento delle presenze del 5% rispetto allo scorso anno. I visitatori esteri sono stati 27mila da 85 Paesi (+ 13% sul 2003), mentre gli espositori si sono attestati a circa 4mila (+ 4%), di cui 300 esteri (+ 32%) da 31 Paesi, che hanno utilizzato una superficie espositiva netta di 73.700 metri quadrati (+ 10%). I giornalisti hanno raggiunto quota 2.400 da 60 Paesi.Un Vinitaly da ricordare, dunque, che ha messo d’accordo espositori e operatori – il «migliore degli ultimi 20 anni secondo Gianni Zonin» -, e che conferma la sua importanza nel panorama internazionale fieristico come punto di incontro tra produttori vitivinicoli, distributori, ristoratori e importatori di tutto il mondo, una piazza di confronto ed un crocevia di affari e di idee in grado di accompagnare e di guidare il rilancio del settore.«Siamo molto soddisfatti dei risultati della manifestazione», commenta Luigi Castelletti, presidente di Veronafiere, «e della grande presenza istituzionale, che premiano lo sforzo organizzativo compiuto dalla struttura e anche dalla città, coinvolta come non mai nel successo dell’iniziativa. L’obiettivo di consolidare e di migliorare quanto fatto lo scorso anno è stato realizzato e rappresenta uno stimolo per fare ancora meglio il prossimo anno. Oltre ai contatti si sono conclusi contratti, si sono rivisti in gran numero gli operatori esteri, i servizi sono stati efficienti e puntuali». «Un successo», prosegue, «che vogliamo esportare all’estero, perché Vinitaly deve vivere anche per gli altri 360 giorni dell’anno. Per questo abbiamo organizzato Vinitaly Moscow il prossimo 24 giugno, Vinitaly US Tour il 26 ed il 28 ottobre a Miami e San Francisco, e Vinitaly China dal 24 al 26 novembre. Siamo un supporto per le imprese nella loro strategia di internazionalizzazione e nella conquista di nuovi mercati».I giudizi degli espositori sono positivi. «L’organizzazione è migliorata sia all’esterno sia nei servizi», osservano al Giv (Gruppo italiano vini). «Anche i nostri clienti sono stati contenti».Carlo Alberto Panont, coordinatore del Salone della Lombardia e direttore del Consorzio Oltrepò Pavese, esprime altrettanta soddisfazione, evidenziando l’affluenza di un pubblico di qualità.Anche la nuova numerazione dei padiglioni e la sistemazione più organica, temuta all’inizio dagli espositori, ha dimostrato la sua validità. «Oltre ai servizi è migliorata la pubblicità sulla manifestazione», spiega Nadia Zenato, della cantina veneta Zenato. «Se continua così», prosegue, «avrà sempre maggiori successi, ma certo non bisogna fermarsi».Anche i visitatori non professionali hanno dimostrato quest’anno una maggiore qualità della presenza. Merito in parte degli eventi organizzati per gli appassionati nell’ambito di Vinitaly for you al Palazzo della Gran Guardia in centro città.Merito però anche di una crescita della cultura del vino fra i consumatori, che per questo si affacciano agli stand con la voglia di conoscere e non solo di bere.Forse per questo molti espositori, sia grandi che piccoli, hanno detto di non volere un Vinitaly completamente chiuso ai non operatori. «Sono loro», hanno commentato in molti, «che poi comprano o chiedono i nostri vini al ristorante».Angelo Gaja mette l’accento sull’«azione costante, puntuale e precisa da parte di Veronafiere, volta a sensibilizzare le istituzioni e le associazioni di operatori della città di Verona e del suo circondario. Ci sono stati investimenti orientati al potenziamento delle strutture, dei parcheggi e di altro ancora».«La città», osserva, «mi è sembrata accettare meglio la gioiosa fatica del Vinitaly, con alberghi e ristoranti più attenti a fornire un servizio di maggiore qualità ad espositori e visitatori.Gianni Zonin non ha dubbi: «Si tratta del migliore Vinitaly degli ultimi 20 anni per organizzazione e presenza di operatori italiani e stranieri. Complimenti ai responsabili di Veronafiere. Grande successo quest’anno per la Sicilia, ma il prossimo anno sarà la volta della Maremma».Per Jacopo Biondi Santi «la fiera è andata oltre le aspettative ed è stata all’insegna della qualità. Presenti quasi tutti gli operatori, soprattutto italiani, ma non sono mancate nemmeno le partecipazioni dall’estero. E’ un buon segnale, che dimostra che il mercato ha cominciato a muoversi dopo che i primi due mesi e mezzo dell’anno non hanno invece brillato». «Nel mercato però», conclude, «rimangono ancora troppi vini e vignaioli improvvisati».Paolo Massobrio, giornalista enogastronomico, commenta: «E’ stato il Vinitaly che tutti attendevano, il Vinitaly della positività, che è l’atteggiamento ideale di ogni imprenditore piccolo o grande che sia. L’augurio per il prossimo anno è che sia una manifestazione senza la battaglia dei prezzi del vino».

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