venerdì, Marzo 29, 2024
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In mostra, presso Palazzo Martinengo di Brescia opere del Moretto, Savoldi, Romanino, Ceruti ed altri artisti bresciani

Viste guidate alla mostra dei 100 capolavori bresciani

Il prossimo appuntamento, sabato 29 marzo 2014, dalle 15 alle 19, vedrà protagonista Gigliola Gorio che parlerà della Pittura del ‘500 a Brescia interpreterà criticamente Venere e Amore di Alessandro Bonvicino detto Moretto, svelandone la, lo stile e le sottigliezze iconografiche.

Il format prevede che l’esperto aspetti i visitatori all’interno di una sala – in questo caso, la numero 2 – di Palazzo Martinengo per accompagnarli nell’approfondimento dei temi trattati nell’esposizione, attraverso la lettura delle opere in essa conservate.

Le visite guidate sono gratuite salvo il pagamento del biglietto d’ingresso.

Si tratta di una sorta di lezione di storia dell’arte con la possibilità quasi unica di avere come personale ‘Cicerone’ i più accreditati esperti a livello nazionale dell’argomento.

Questi studiosi introdurranno dapprima il periodo storico affrontato nella sala a loro affidata, delineando le principali tendenze artistiche che hanno caratterizzato le varie epoche. In seguito, presenteranno i pittori soffermandosi sulla biografia e le opere che li rappresentano in mostra. Infine, illustreranno il Capolavoro della settimana, ovvero il dipinto che a loro parere spicca sugli altri per qualità e originalità.

L’esposizione Moretto, Savoldo, Romanino, Ceruti. 100 capolavori dalle collezioni private bresciane, promossa dalla Provincia di Brescia, organizzata da Fondazione Provincia di Brescia Eventi, curata da Davide Dotti, col patrocinio della Regione Lombardia, della Diocesi di Brescia – Ufficio per i beni culturali ecclesiastici, col contributo di Ristora, di Fondazione Cariplo, riunisce per la prima volta una selezione di 100 dipinti antichi di altissima qualità provenienti dalle più importanti raccolte private della città e della provincia di Brescia, per offrire al pubblico l’opportunità, pressoché irripetibile, di entrare in contatto con il mondo segreto e inaccessibile delle dimore bresciane, scrigni di tesori d’arte di inestimabile valore.

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