venerdì, Aprile 19, 2024
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Non piace il regolamento regionale sulle zone di protezione speciale

Zps, vincoli e divieti:Comune al contrattacco

Il consiglio comunale di Toscolano Maderno ha approvato una delibera chiedendo alla Regione e ai parlamentari di rivedere il discorso delle Zone di protezione speciale: «Nell’effettuare la delimitazione delle aree – sostiene l’assessore Ermes Buffoli, esponente di Caccia e ambiente (Ucl) – non hanno tenuto conto degli enti locali. Così ci ritroviamo da qualche tempo con un’ulteriore serie di obblighi e divieti. Noi vogliamo la creazione di un tavolo per discutere l’argomento».LE ZONE DI PROTEZIONE speciale non sono state introdotte in tutte le località del Parco Alto Garda, ma solo in sei comuni su nove: Tignale, Tremosine, Magasa, Valvestino, Gargnano Toscolano Maderno, per una fascia che include il monte Pizzocolo, Gaino e Cecina, fino a San Giorgio. Vengono considerati «ambienti alpini forestali e aperti», nonché «valichi rilevanti per la migrazione» di alcune specie di uccelli. Rientrano insomma nella Rete Natura 2000. Fuori, invece, Limone, Salò e Gardone. Le ultime disposizioni, considerate «calate dall’alto», sono contenute nel decreto della giunta regionale 6668 del 20 febbraio, che si raccorda alla direttiva della Comunità Europea del 1992 sulla conservazione degli habitat naturali, della flora e della fauna selvatiche. Le limitazioni: no a discariche o a impianti di smaltimento dei rifiuti, a nuove cave o all’ampliamento di quelle esistenti, alla circolazione motorizzata fuori dalle strade (eccetto i mezzi agricoli), alla eliminazione degli elementi naturali caratteristici del paesaggio e dei terrazzamenti delimitati a valle da muretti a secco o da una scarpata inerbita (consentiti i livellamenti ordinari per la preparazione del letto di semina).È OBBLIGATORIO mettere in sicurezza elettrodotti e linee aeree, per evitare il rischio di impatto degli uccelli; mantenere in buone condizioni agronomiche le superfici non coltivate, con la presenza di una copertura vegetale e sfalciando l’erba almeno una volta l’anno; reprimere il bracconaggio; promuovere l’agricoltura biologica e le forme di allevamento estensivo. Altri divieti riguardano l’edificazione e la realizzazione di infrastrutture, l’avvicinarsi ai siti di nidificazione e alle arene di canto, alimentare i Corvidi. E ancora: bisogna conservare gli arbusteti in quota e le essenze autoctone; prevedere nei Pgt la conservazione delle aree aperte, anche incolte; mettere in atto misure per limitare l’utilizzo di pesticidi, diserbanti e concimi chimici; mantenere una presenza adeguata di piante morte per la nidificazione. Le attività ricreative, ad esempio il volo col parapendio, vanno proibite se danno fastidio al gallo forcello, al cedrone e alle altre specie che nidificano. «Troppi vincoli»: Toscolano chiede dunque di avere voce in capitolo.

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