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Anguilla a rischio estinzione: Assessore Rolfi “al via il percorso di tutela” (-99% in 490 anni)

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Con la sot­to­scrizione di un accor­do tra la , ente capofi­la, e gli 8 part­ner, ha pre­so avvio il Prog­et­to ‘LIFE19 NAT / IT / 000851 — LIFEEL’ riguardante le mis­ure urgen­ti nel Mediter­ra­neo ori­en­tale per la con­ser­vazione a lun­go ter­mine del­l’an­guil­la, dichiara­ta a ris­chio di estinzione.

“Un prog­et­to quadri­en­nale che mira a tute­lare l’an­guil­la euro­pea, specie in estinzione in Italia e nel suo intero areale — ha dichiara­to , asses­sore regionale lom­bar­do all’A­gri­coltura, Ali­men­tazione e Sis­te­mi ver­di — con un decre­men­to del­lo stock dagli anni ’80 del 99%. L’an­guil­la è inseri­ta nelle liste inter­nazion­ali come specie a ele­va­to ris­chio di estinzione ed è ogget­to di un rego­la­men­to del­la Comu­nità Euro­pea. La Regione Lom­bar­dia scende in cam­po per tute­lare la bio­di­ver­sità e la con­ser­vazione del­la specie”.

Il parte­nar­i­a­to com­prende Regione Emil­ia-Romagna, il Par­co Lom­bar­do del­la Valle del Tici­no, il Par­co Regionale Vene­to del Delta del Po, l’Ente Par­co del Delta del Po del­l’E­mil­ia-Romagna, l’ di Bologna, l’U­ni­ver­sità di Fer­rara, G.R.A.I.A. srl — Ges­tione e Ricer­ca Ambi­en­tale Itti­ca Acque e l’Is­ti­tu­to Ricer­ca Itti­ca ‘DEMETER’ (Gre­cia).

Il prog­et­to ha un val­ore di oltre 5 mil­ioni di euro, finanzi­a­to per il 50% dal­la UE, con la com­parte­ci­pazione di co-finanzi­a­tori esterni (Fon­dazione Carip­lo, Enel Green Pow­er, Can­ton Tici­no, e Asso­ci­azione Ital­iana Pesca Sporti­va e Ricre­ati­va).

“Una rete isti­tuzionale ampia e di alto pro­fi­lo — ha aggiun­to Rolfi — per ren­dere con­crete azioni di tutela delle popo­lazioni di anguil­la del baci­no del Po in Italia e del­l’Est Mace­do­nia e Tra­cia in Gre­cia, e azioni di gov­er­nance in Italia e in Gre­cia”.

Nel­lo speci­fi­co, gli obi­et­tivi prin­ci­pali sono la tutela del­la migrazione ver­so il Mar dei Sar­gas­si degli esem­plari adul­ti che assi­cu­ra­no il mag­gior suc­ces­so ripro­dut­ti­vo e la real­iz­zazione di un pro­gram­ma di ripro­duzione e all­e­va­men­to in cat­tiv­ità, con lo scopo di pro­durre gio­vani da rilas­cia­re in natu­ra. Si pro­ced­erà poi a defram­mentare l’habi­tat flu­viale e ripristinare l’ac­ces­so ad aree vocate per la specie, per favorire la mobil­ità di gio­vani e adul­ti nel­la rete idro­grafi­ca.

“Vogliamo ridurre — ha con­clu­so Rolfi — l’im­pat­to delle tur­bine degli impianti idroelet­tri­ci sulle anguille in disce­sa nei cor­si d’ac­qua, medi­ante un sis­tema di bar­ri­era fotoelet­tri­ca e linee gui­da per i pro­dut­tori idroelet­tri­ci. Provved­er­e­mo anche a sen­si­bi­liz­zare i pesca­tori e l’opin­ione pub­bli­ca sul prob­le­ma del­la con­ser­vazione del­l’an­guil­la”.

Il prog­et­to prevede la piani­fi­cazione di azioni di con­ser­vazione con la redazione di un Piano di defram­men­tazione del baci­no idro­grafi­co padano, speci­fi­co per l’an­guil­la. Per ulte­ri­ori appro­fondi­men­ti è online il sito di prog­et­to https://lifeel.eu/

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