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Aperto AMO, il “Museopera” dell’Arena di Verona

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Il deside­rio era di pot­er aprire almeno una parte del in coin­ci­den­za con l’in­au­gu­razione del­la Sta­gione Lir­i­ca all’Are­na, dan­do il via a una battaglia con­tro il tem­po che ha con­sen­ti­to il com­ple­ta­men­to dei lavori del pri­mo piano, che rap­p­re­sen­ta il nucleo cen­trale del museo. I lavori e l’alles­ti­men­to di AMO — Are­na Muse­Opera — saran­no ulti­mati entro giug­no del 2013, in coin­ci­den­za con le cel­e­brazioni per il cen­te­nario del Fes­ti­val Liri­co. La mis­sione di Are­na Muse­Opera è con­tribuire alla val­oriz­zazione e alla divul­gazione del­la cul­tura Operi­s­ti­ca Ital­iana con l’e­s­po­sizione di doc­u­men­ti orig­i­nali, uti­liz­zan­do tec­niche mul­ti­me­di­ali che rac­con­tano il per­cor­so cre­ati­vo e impren­di­to­ri­ale ital­iano in questo ambito che tut­to il mon­do ci invidia. Par­ti­ture auto­grafe, let­tere, appun­ti dei gran­di com­pos­i­tori Belli­ni, Rossi­ni, Donizetti, Ver­di, Puc­ci­ni: per la pri­ma vol­ta tan­ti mate­ri­ali tut­ti insieme sono pre­sen­tati al pub­bli­co. E anco­ra: cos­tu­mi, scenografie, bozzetti, fotografie. I mate­ri­ali esposti han­no carat­tere stori­co e doc­u­men­taris­ti­co, in parte prove­ni­en­ti dal glo­rioso Archiv­io Ricor­di e in parte dal­l’Archiv­io del­l’Are­na. Il con­cet­to gui­da del nuo­vo Museo è accom­pa­gnare il vis­i­ta­tore attra­ver­so il sor­pren­dente proces­so cre­ati­vo del­la mes­sa in sce­na di un’­opera: dal pri­mo schiz­zo alla rap­p­re­sen­tazione teatrale, dal­la stesura del libret­to alla scrit­tura del­la par­ti­tu­ra, dal dis­eg­no delle scenografie e dei cos­tu­mi alla preparazione dei can­tan­ti, sino all’­ef­fet­ti­va pro­duzione teatrale. Il per­cor­so e l’ac­ces­so fra i vari spazi avviene attra­ver­so tende di vel­lu­to rosso por­po­ra pesante, del­la stes­sa con­sis­ten­za di un vero sipario, che oltre a fornire un richi­amo stilis­ti­co pre­ciso al teatro d’opera tradizionale, han­no lo scopo di iso­lare acus­ti­ca­mente al meglio gli ambi­en­ti. L’il­lu­mi­nazione è dis­tribui­ta con cor­pi illu­mi­nan­ti pro­tet­ti, in modo da non inter­ferire con gli scher­mi su cui ven­gono proi­et­tati gli audio­vi­sivi e le teche. Attra­ver­so un’es­pe­rien­za mul­ti­me­di­ale per­son­al­iz­za­ta e inter­at­ti­va, AMO con­duce il pub­bli­co lun­go un per­cor­so “ded­i­ca­to” alla comu­ni­cazione di infor­mazioni e sug­ges­tioni, final­iz­za­ti a coin­vol­gere e appas­sion­are i vis­i­ta­tori.  Sono 7 le macrosezioni che occu­pano 15 sale di Palaz­zo For­ti: Libret­to Ven­gono esposti i libret­ti orig­i­nali di F. Maria Piave per Rigo­let­to e La Travi­a­ta, anche quel­lo del 1853 con le note mano­scritte dal­la cen­sura che ne ha mod­i­fi­ca­to il tito­lo in Vio­let­ta. E anco­ra quel­lo di Anto­nio Ghis­lanzoni per , di S. Cam­mara­no per Il Trova­tore. E per finire quel­lo di Giuseppe Ada­mi e Rena­to Simoni per Turan­dot e il libret­to di Illi­ca e Gia­cosa per Tosca. Par­ti­tu­ra Per la pri­ma vol­ta esposte al pub­bli­co in Italia, tutte prove­ni­en­ti dagli archivi Ricor­di, sei par­ti­ture auto­grafe di : Aida, Rigo­let­to, Il Trova­tore, La Travi­a­ta e due di Gia­co­mo Puc­ci­ni, Turan­dot e Tosca. Bozzetti Sem­pre dagli Archivi Ricor­di è pos­si­bile vedere gli orig­i­nali di Hohen­stein per Tosca, di Giro­lamo Mag­nani per Aida, e di Mario Sala per Rigo­let­to. Prove­ni­en­ti dal­l’Archiv­io del­la di Verona si potran­no ammi­rare i bozzetti orig­i­nali di Ettore Fag­iuoli per l’edi­zione di Aida rap­p­re­sen­ta­ta nel 1913 all’Are­na e quel­li di Pietro Aschieri per Tosca del 1939. Scenografia Sarà come salire sul pal­cosceni­co! Una sala intera è ded­i­ca­ta alla scenografia del­l’Ai­da di Zef­firelli nel­la pro­duzione del­la Fon­dazione . Voci I vis­i­ta­tori pos­sono ascoltare durante la visi­ta numerose, gran­di arie delle opere Aida (Se quel guer­ri­er io fos­si!), Turan­dot (Tu che di gel sei cin­ta), Il Trova­tore (Di quel­la pira), La Travi­a­ta (Lib­i­am nei lieti cali­ci, Fol­lie fol­lie). Cos­tu­mi Dal­la sar­to­ria del­l’Are­na di Verona sono esposti diver­si cos­tu­mi di sce­na di Turan­dot, Tosca e Aida. A rotazione saran­no in mostra anche cos­tu­mi uti­liz­za­ti negli spet­ta­coli in cartel­lone. Rap­p­re­sen­tazione Nel­l’ul­ti­ma sala, comoda­mente sedu­ti, si pos­sono rivedere alcu­ni spet­ta­coli real­iz­za­ti nelle pas­sate sta­gioni del­l’Are­na: Aida, La Travi­a­ta, Il Trova­tore, Nabuc­co, Rigo­let­to, Tosca, Turan­dot e Roméo et Juli­ette. Per l’alles­ti­men­to di AMO sono sta­ti uti­liz­za­ti: 400 mq di vel­lu­to, 1600 metri di tes­su­to blu, 350 metri di tulle, 12 chilometri di cavi elet­tri­ci, 2800 viti, 2000 chio­di, 1000 metri lin­eari di leg­no, 50 kg di col­la, 100 kg di ver­nice.  Direzione e con­cept del Museo a cura di Kik­ka Ric­chio PALAZZO FORTI Palaz­zo For­ti, ora di pro­pri­età di Fon­dazione Cariverona, è stori­ca­mente uno dei più impor­tan­ti edi­fi­ci di Verona. Costru­ito in epoca medievale fu amplia­to e abbel­li­to da illus­tri architet­ti fino all’Ot­to­cen­to, dive­nen­do ai pri­mi del­lo stes­so sec­o­lo res­i­den­za uffi­ciale di Napoleone Bona­parte. Nel 1937 il palaz­zo fu dona­to da Achille For­ti alla cit­tà di Verona per diventare, come da volon­tà tes­ta­men­tarie, sede muse­ale. Dal 1982 al 2011 ha ospi­ta­to la Gal­le­ria d’Arte Mod­er­na e Con­tem­po­ranea di Verona. Non è sta­to fat­to alcun inter­ven­to edilizio all’in­ter­no dei locali del museo, né sui pavi­men­ti né sug­li impianti, tan­tomeno a cari­co degli appa­rati dec­o­ra­tivi; sono state real­iz­zate esclu­si­va­mente opere di rin­fres­co delle tin­teggia­ture, dei ser­ra­men­ti interni ed esterni e delle pareti di alcu­ni locali. Tut­to il per­cor­so espos­i­ti­vo di AMO è cop­er­to da Wi-Fi Palaz­zo For­ti, ingres­so da Via Mas­sa­lon­go, 7 Bigli­et­te­ria e Guardaro­ba Ingres­so da via A.Forti 1 acces­so al Cor­tile / Shop, Self-bar Usci­ta su cor­so San­t’Anas­ta­sia Dal 2013: spazio espos­i­ti­vo per le mostre tem­po­ra­nee, spazio mul­ti­me­di­ale Are­na Muse­Opera, orari Aprile/Settembre: sem­pre aper­to, dalle 9 alle 19.30 Ottobre/Marzo: da mart­edì a domeni­ca 9.30/19.30 — lunedì 14.30/19.30 — lunedì mat­ti­na: chiu­so

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