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Castellani in Provincia. «Salvare la Comunità»

Il presidente della Comunità montana del Baldo Cipriano Castellani è stato convocato in Provincia, oggi alle 16, «per difendere» la Comunità. «Vado in Provincia, su invito, alla riunione congiunta della prima commissione (rapporti con gli enti locali) e della quarta (politiche montane e tutela dei parchi) poiché vi si affronta la mozione sul riordino delle comunità montane», spiega.Poi, Castellani, è un fiume in piena: «Non sono preoccupato per la Comunità del Baldo», precisa, «ma per la nostra montagna, quella veronese, Baldo e Lessinia. Mi angustia il fatto che siamo incappati in questa sciagurata legge finanziaria 2008, che valuta sulla base di stime soltanto numeriche ciò che significa montagna. Mi spiace», rileva, «che la Regione non abbia colto l’opportunità prevista dalla stessa legge di riordinare entro il 30 settembre il sistema delle comunità montane venete». E fa notare: «Il Veneto non ha saputo decidere, mentre avrebbe potuto fare valutazioni proprie, rimodulare o trasformare le comunità in modo congruo al territorio».«Io non ero in Consiglio regionale», spiega ancora, «quando non è si è raggiunta un a deliberazione. So che la finanziaria 2008 prevedeva che si decidesse un riordino e che, altrimenti, sarebbe scattato quell’articolo sulla cui base la Comunità del Baldo e della Lessinia sembrano appunto non avere parametri sufficienti per essere considerati “montagna”». Precisa: «Vanno fatti conti esatti per stabilire se più della metà dei Comuni si trovino nelle condizioni altimetriche previste dalla legge…. essi devono cioè avere il 50 per cento di superficie superiore ai 500 metri di altitudine… Dico la verità», allarga le braccia, «non ho certo fatto questi conti… ma so che questa è una legge dello Stato, che, se non si modifica, come la Regione avrebbe potuto fare, va attuata. Quindi entrerà in funzione».Il dubbio chiave: sparirà la Comunità del Baldo? «Io credo che ci siano ancora i termini perché il consiglio possa riconvocarsi, rivedere l’argomento, in maniera da ragionare restando attinenti al territorio, prendendo cioè decisioni su base locale, secondo le esigenze nostre e non centrali”. Ma per lei cosa significa montagna? Qual’è il ruolo della Comunità del Baldo nei confronti di questo mondo fragile? Per me montagna non è il lupo, non sono le marmotte e i camosci. Sono anche questo, ma la montagna è soprattutto la sua gente, una popolazione che ci vive e lavora, a cui serve un ente vicino che coordini il territorio in modo sovra comunale. Qui la gente non ha le comodità di chi vive in pianura o in città, eppure le persone devono avere le stesse opportunità, pari diritti, vale adire accesso alle scuole, agli ospedali, alle tecnologie. E non dimentichiamo che la montagna, se spopolata, decade».Altre comunità montane venete potranno sopravvivere. «In base ad una legge che per me», ripete, «è sciagurata. Perché pone parametri che non hanno logica. Non si ragiona di montagna sulla base delle altimetrie. Allora solo Cortina d’Ampezzo è “montagna”? Si può ragionare anche in termini di areesvantaggiate ed io ritengo che la montagna della Lessinia e del Baldo siano appunto svantaggiate. Qui non funzionano nemmeno i cellulari … l’Ospedale di Caprino è stato chiuso, le scuole sono sempre minacciate per mancanza di ‘numeri’. Si fa sempre riferimento a cifre e a costi, ma per la montagna non può vigere la logica del risparmio, va considerata quella della “situazione”».Partita chiave oggi in provincia. Castellani: «Oltre a questo dirò quanto può essere nell’interesse della Comunità, continuando a non capire la scelta della Regione che ha abdicato alla possibilità di decisione mentre poteva agire in un ottica di fedelismo. Il timore è una sparizione della Comunità. Il presidente sintetizza: «Senza di essa mancheranno i servizi integrati, si dissolverà un organo che coordina a livello e che ai montanari serve». Tanto basta e non una bella prospettiva.

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